Vicenda nave “Diciotti”: i pm palermitani studiano il “caso”
Sono sulla scrivania del procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, gli atti inviati dalla procura di Agrigento sul “caso” dell’indagine aperta nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini e del suo capo di Gabinetto in merito alla nota vicenda dei migranti a bordo della nave “Diciotti” della Guardia Costiera.
Allo studio del procuratore di Palermo non solo gli atti e le memorie inviate dal procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio che contesta i reati di sequestro di persona, sequestro di persona a scopo di coazione, arresto illegale, abuso d’ufficio e omissione di atti d’ufficio, ma insieme all’aggiunto Marzia Sabella si sta cercando di non lasciare nulla al caso prima dell’invio al competente Tribunale dei Ministri entro il prossimo 15 settembre.
Lo Voi e Sabella insomma non vogliono fare da semplici “passacarte”, ma stanno analizzando ogni aspetto che potrà portare ad una revisione delle contestazioni. Il primo dubbio dei pm palermitano sembrerebbe essere quello dell’arresto illegale, visto che non ci sarebbe alcun atto scritto. Dubbi sembrerebbero esserci anche sulla competenza territoriale da parte della procura agrigentina.
Si tratta comunque di considerazioni che non sarebbero vincolanti per il Tribunale dei Ministri che sarà chiamato a decidere se chiedere, o meno, l’autorizzazione a procedere o l’eventuale archiviazione.