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Apertura Cronaca

Vicenda “Diciotti”, sbarcano i migranti dalla nave e “caso risolto”: Salvini indagato dalla procura di Agrigento

E’ poco dopo la mezzanotte nella notte fra sabato e domenica che i migranti a bordo della nave “Diciotti” della Guardia Costiera iniziano a scendere per le operazioni di sbarco.

E’ così che prende il via la macchina dell’accoglienza italiana dopo ben nove giorni da quel salvataggio in mare che tanto ha fatto discutere dopo le posizioni del governo italiano ed il braccio di ferro con le istituzioni europee per una ripartizione degli extracomunitari. Alla fine la tanto attesa, e sperata, adesione da parte di alcuni Stati all’accoglienza ci è stata. Almeno 20 quelli che andranno in Albania, altrettanti saranno selezionati e mandati in Irlanda. Alcuni dei 192 immigrati salvati saranno invece ospitati a Messina in una struttura della Conferenza episcopale italiana. Anche la Chiesa dunque ha fatto la sua parte.

Per il ministro dell’Interno Matteo Salvini obiettivo raggiunto e assunzione di responsabilità da parte anche di altre Istituzioni. La notizia è arrivata poco dopo quella che dell’apertura di una inchiesta nei suoi confronti.

La Procura di Agrigento, al termine dell’attività istruttoria compiuta a Roma, ha deciso di passare a noti il fascicolo, iscrivendo due indagati, un ministro ed un capo di gabinetto, e trasmettendo doverosamente i relativi atti alla competente procura di Palermo per il successivo inoltro al tribunale dei ministri del capoluogo”. E’ con questa nota che la procura della città dei templi dichiara di aver messo sotto inchiesta il ministro.

Salvini e il capo di Gabinetto del ministero sono indagati per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio.

Proprio in questo sabato il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, si era recato a Roma per interrogare alcuni funzionari del Viminale. Al termine degli incontri, si è deciso quindi di mettere sotto inchiesta in ministro ed il capo di gabinetto.

Indaghino chi vogliono, vengano a prendermi, sono pronto, li aspetto“. Queste le prime parole del ministro dell’Interno. “E’ incredibile vivere in un paese dove qualche giorno fa è crollato un ponte sotto il quale sono morte 43 persone e non c’è un indagato e indagano un ministro che difende i confini di questo Paese e difende la sicurezza di questo Paese. E’ una vergogna!“. “Indaghino, mi interroghino, mi arrestino. Io sono FIERO di battermi per difendere i confini, tutelare la sicurezza degli italiani e proteggere il futuro dei nostri figli“.