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Valle dei Templi: entro l’estate completato il restyling di Casa Barbadoro

Il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento apre le porte di Casa Barbadoro: ecco come sarà la nuova sede del progetto “Diodoros”, luogo d’ispirazione dove parlare di paesaggio e d’identità di una comunità.
Immersa nel verde, tra storia, archeologia e natura, Casa Barbadoro è il luogo ideale dove riscoprire il profumo dei mandorli, le albe fresche e il silenzio della campagna agrigentina, riconosciuta nel 2017 dal MIBACT come “migliore espressione del paesaggio italiano”.
Grazie ad un progetto di restauro curato da Salefino, lo studio di ricerca grafica, architettura e design con sede ad Agrigento, l’antica dimora rurale, che si trova nel cuore del Parco, ai piedi del Tempio della Concordia e di quello di Ercole, “entro l’estate” tornerà all’antico splendore.
La Casa diventerà il “quartier generale” di Diodoros, il progetto che nasce nel 2005 per valorizzare il patrimonio artistico, culturale, paesaggistico e agricolo dei 1300 ettari del Parco e rappresenta un percorso attraverso il quale il Parco mira alla valorizzazione delle specie di olivi, viti, pistacchi, mandorli e delle altre varietà tradizionali della frutticoltura siciliana.
“Obiettivo del Parco archeologico – spiega il direttore Roberto Sciarratta – è quello di creare un luogo deputato ad accogliere varie attività legate al paesaggio e all’agricoltura. Non dimentichiamo che la Valle è archeologica e paesaggistica – sottolinea – un unicum che troviamo solo in questa area. Attraverso Diodoros narriamo la storia di quel paesaggio e dei 2600 anni che sono dietro a i suoi vigneti, mandorleti, agrumeti ed alla sua immensa macchia mediterranea”.
Pubblichiamo alcune immagini (per gentile concessione di Salefino) del progetto che sintetizzano la creatività, la passione e l’entusiasmo dello studio di progettazione Salefino: “Ci piace raccontare visivamente il linguaggio delle forme e la magia dell’espressione dei colori”, affermano Nino Gelo, Mariella Asaro e Angelo Di Stefano .
Il Parco ha fra i suoi compiti la tutela e la valorizzazione del paesaggio storico della Valle; queste prerogative sono espresse attraverso la realizzazione di due importanti progetti: il progetto Diodoros e il progetto Agri Gentium: Landscape regeneration, nato dalla cooperazione di partner pubblici e soggetti privati.
Casa Barbadoro racconterà con profonda delicatezza e cura questo binomio, tra un passato glorioso ricco di storia ed archeologia ed un futuro nel quale il paesaggio, tutelato dall’articolo 9 della Costituzione, avrà un ruolo sempre più determinante.
Quando si parla di paesaggio culturale si deve guardare, infatti, a un brand di altissimo livello che custodisce siti UNESCO e luoghi di inestimabile valore storico-culturale unici al mondo.
“Casa Barbadoro – dichiara l’architetto Sciarratta – sarà il luogo dove racconteremo la storia che ha segnato queste aree meravigliose. Un luogo esperenziale dove poter parlare di paesaggio e di enogastronomia; un segmento che ci consente di ampliare l’offerta turistica ad un target di visitatori che amano il turismo enogastronomico. Oggi possiamo contare su un marchio unitario con un’ampia vetrina di prodotti da commercializzare: zafferano, spremute di frutta, marmellate di fichi d’india e di arance, crema di pistacchi e di mandorle, piante aromatiche origano e rosmarino. Tra i prodotti Diodoros, ci sono anche il Kinara, un formaggio che viene fatto con latte di capra e caglio vegetale di carciofo selvatico della Valle, e il miele che nasce dal nettare dei fiori della Valle dei Templi di Agrigento e promuove il ripopolamento dell’ape nera mellifera sicula all’interno del Parco. Abbiamo, inoltre, confezionato tutte le etichette in modo tale che siano riconoscibili indipendentemente dal colore del prodotto. Casa Barbadoro rappresenta un ulteriore tassello del percorso di visita che comprenderà archeologia, paesaggio ed enogastronomia e che, in parte, stiamo esportando fuori dalla provincia. Un progetto, denominato Adranon, che stiamo portando avanti anche nel sito di Monte Adranone a Sambuca di Sicilia. Il progetto prevede il ripopolamento dell’ ape nera mellifera sicula con arnie posizionate alla sommità del Monte. Nell’area archeologica Vito Soldano di Canicattì, invece, impianteremo un nuovo vigneto al posto di quello già esistente, per la produzione del nostro vino: . archeologia ed enogastronomia legati alla didattica. Abbiamo per questo motivo sistemato le aule didattiche dell’antiquarium per un approfondimento culturale rivolto a quel bacino scolastico”.
Si tratta, dunque, di un’inversione di tendenza: dall’esproprio generalizzato degli anni Ottanta, che in quell’epoca andava fatto per garantire l’integrità della Valle, oggi siamo passati ad un progetto di recupero del paesaggio.
Altro esempio che sottolinea la capacità di coniugare la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale con il recupero della memoria storica di antiche pratiche produttive è il progetto Agri Gentium che ha l’obiettivo di affidare in concessione i terreni demaniali con tre diverse finalità: la realizzazione di orti sociali; la destinazione di aree agricole per il reinserimento in ambito sociale di persone svantaggiate e il recupero/salvaguardia della biodiversità del territorio attraverso la valorizzazione della memoria dei processi produttivi tradizionali.
Nel 2017 il progetto “Agri Gentium: landscape regeneration” ha vinto il Premio Paesaggio Italiano nella prima edizione della Giornata del Paesaggio istituita dal MIBAC e, candidato a rappresentare l’Italia per il Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa 2017-2018, ha ricevuto dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa una menzione speciale per “Lo sviluppo sostenibile e l’integrazione sociale”, entrando a far parte a pieno titolo dell’Alleanza del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa.

Luigi Mula