“La Mediazione familiare quale garanzia di effettività del diritto del minore alla bigenitorialità”. E’ questo il tema centrale del convegno nazionale svoltosi questa mattina presso l’aula Magna ‘Luca Crescente’ del Polo Universitario della Provincia di Agrigento (via Quartararo, n. 6) alla presenza di un pubblico molto numeroso composto da studenti del Corso di Laurea in Giurisprudenza, avvocati, servizi sociali e non solo.
L’incontro, fortemente voluto da Pierluigi Mazzamuto e Mario Ferrante – docenti del Corso di Studi in Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Palermo – ha visto la partecipazione di numerosi docenti delle più prestigiose università italiane, ma anche di mediatori familiari, assistenti sociali e diversi esperti del settore. Al centro del dibattito la trattazione di un tema di forte attualità in materia di diritto di famiglia, qual è appunto l’attuale disciplina della mediazione familiare nell’ordinamento giuridico italiano e le misure di riforma contenute nel disegno di legge n. 735 – Senato della Repubblica – in materia di affido condiviso, mantenimento e garanzia di bigenitorialità. “Occorre una cultura della risoluzione alternativa della controversia – ha affermato il Prof. Carlo Pilla dell’Università degli Studi di Cagliari – E’ per questo che occorre sensibilizzare a partire dalla formazione dei giovani studiosi”.
In particolare, oltre a sottolineare sotto vari profili l’importanza assunta oggi dalla mediazione familiare quale strumento alternativo al contenzioso nelle situazioni familiari conflittuali, i relatori presenti al detto incontro hanno altresì illustrato le novità introdotte dal ‘ddl Pillon’ in termini di obbligatorietà della mediazione, controllo giudiziario sull’accordo concluso dalle parti e sull’esecutività di quest’ultimo. L’art. 7 del disegno di legge in questione stabilisce infatti che una coppia con figli minorenni che voglia separarsi debba per legge, pena l’improcedibilità, iniziare un percorso di mediazione familiare attraverso una serie di incontri (il primo gratuito, i successivi a pagamento) con un mediatore esperto capace di guidare entrambi ad una risoluzione condivisa delle controversie riguardanti l’affidamento dei figli o il piano genitoriale.
Tra le finalità, come sottolineato dai sostenitori della riforma, vi è anche quella di permettere ai genitori un esercizio continuato delle proprie responsabilità con uno spirito di collaborazione che possa mettere al primo posto il bene primario dei minori. Tuttavia, il ddl Pillon balza alle cronache nazionali anche per le numerose critiche alle quali viene sottoposto prevedendo, tra le altre cose, anche l’abolizione dell’assegno di mantenimento e la sua sostituzione con il pagamento diretto delle spese, la lotta contro l’”alienazione parentale”, la doppia domiciliazione dei figli presso padre e madre e l’abolizione dell’addebito.
Il convegno, moderato dal Prof. Pierluigi Mazzamuto, ha visto la partecipazione dei seguenti relatori: Prof. Andrea Nicolussi, Università cattolica del Sacro Cuore di Milano; Prof. Carlo Pilia, Università degli Studi di Cagliari; Prof. Ugo Salanitro, Università degli Studi di Catania; Prof. Mario Ferrante, Università degli Studi di Palermo; Don Giuseppe Collura, Scuola Teologica di Base “San Luca” – Palermo; Prof. Arturo Maniaci, Università degli Studi di Milano; Prof. Alberto Marchese, Università degli Studi di Messina; Prof. Luigi Barreca, Polo Universitario della Provincia di Agrigento; Prof. Massimo Pellingra, Polo Universitario della Provincia di Agrigento; Dott. Natale Cento, Mediatore familiare, Consigliere A.I.Me.F. per la regione Sicilia; Dott. Riccardo Pellegrino, Cultore in Tecniche alternative di risoluzionedelle controversie – UniPa, Mediatore familiare A.I.Me.F; Avv. Maria Antonietta Catania, Mediatrice familiare A.I.Me.F; Dott.ssa Rossana Geraci, Psicologo Clinico-Forense, Mediatricefamiliare A.I.Me.F., Referente A.I.Me.F. dello Sportello di Mediazione familiare presso il Tribunale di Agrigento; Dott. Davide Nicolosi, Assistente social.
Roberta Barone – InfoAgrigento.it