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Salute

Un mondo senza dialisi: una sfida che si può e si deve affrontare

dialisi1Lo scorso 15 settembre si è tenuta presso la Biblioteca del Senato, una importante tavola rotonda dal titolo “Vorremmo un mondo senza dialisi – Fermare la malattia renale, una sfida che oggi si può e si deve affrontare“.

L’evento promosso dalla Senatrice Emilia De Biasi, Presidente della XII Commissione permanente del Senato (Igiene e Sanità), dal Prof. A. Santoro, Presidente della Società Italiana di Nefrologia (SIN) , dal Prof. L. Gesualdo, Presidente incoming della SIN e dal Dott. G. Vanacore, Presidente dell’Associazione Nazionale Emodializzati (ANED), ha coinvolto importanti figure istituzionali ed autorevoli esperti delle malattie renali. Presenti per la Sicilia, il Prof. Biagio Ricciardi, Presidente della sezione Sicilia e Campania della SIN, la Dr.ssa S. Castellino consigliere SIN, il Dr. Antonio Granata, referente SIN per la Sicilia ed il Dr. A. Lombardo segretario regionale ANED.

L’evento ha tratto origine dall’evidenza che la Malattia Renale Cronica oggi costituisce un problema di salute pubblica, una pandemia che colpisce oltre 2 milioni di italiani di ogni età ed estrazione sociale.
L’interesse verso la Malattia Renale Cronica, non nasce solo dalla sua diffusione – peraltro in aumento, né dalla sua gravità, visto che aumenta la mortalità e spesso conduce alla dialisi, ma dalla constatazione che è possibile un suo contenimento, tra l’altro a basso costo, sia nel numero di nuovi casi che nel rallentare la sua progressione con adeguate iniziative di prevenzione e di terapia, che solo lo specialista nefrologo è in grado di attuare.

Negli ultimi decenni la nefrologia mondiale ed italiana in particolare, hanno ottenuto importanti successi, sia nel campo clinico che in quello tecnologico e farmaceutico. La nefrologia, attraverso una attenta ricerca scientifica promette, in un futuro non remoto, enormi possibilità di regressione, alla condizione che la nefropatia venga riconosciuta, diagnosticata e trattata adeguatamente sin dai primissimi stadi della sua evoluzione.
La strada maestra da percorrere a tutt’oggi rimane quella della prevenzione, della diagnosi precoce, di corretti stili di vita e di condivisione di protocolli diagnostico terapeutici con la creazione di appositi ambulatori con altre discipline come ad esempio, cardiologia.

Sognare una Nazione, l’Italia, senza dialisi si può, ma questo sogno non passa sicuramente attraverso la drastica riduzione dei reparti di Nefrologia come sottolineato dal Presidente dell SIN, Prof. A. Santoro, secondo cui è impossibile in accordo col decreto Balduzzi (DM 70/2015), che un singolo reparto di Nefrologia e Dialisi ogni milione di abitanti possa gestire gli oltre 80.000 nefropatici previsti.

Su queste affermazioni, tutti gli invitati, dal Prof. G. Remuzzi, scienziato di fama mondiale, al Prof. L. Gesualdo Presidente incoming della SIN, all’On. V. De Filippo, sottosegretario di Stato al Ministero della Salute, sono stati concordi nel promuovere la cultura della NEFROLOGIA e della NON Dialisi e nell’auspicare una maggiore attenzione nella rimodulazione dei reparti di Nefrologia e Dialisi sul territorio italiano.

Ed in Sicilia? Secondo l’attuale Presidente regionale della SIN, il Prof. Biagio Ricciardi, il DM 70/2015, noto come decreto Balduzzi, prevede l’esistenza di ogni unità operativa complessa (UOC) di Nefrologia e Dialisi ogni 600 mila – 1,2 milioni di abitanti. Nella nostra regione, dove sono presenti oltre 5 milioni di abitanti, il più alto numero di pazienti prevalenti ed incidenti della nazione, una geografia ed una rete stradale non proprio favorevoli ai facili spostamenti, sono auspicabili almeno 8-9 UOC di Nefrologia e Dialisi con le loro articolazioni Ospedale-Territorio al fine di creare una rete che copre l’intera Sicilia senza creare vuoti che si tradurrebbero in ulteriore sofferenza del malato ed in ulteriore incremento esponenziale dei costi della dialisi che è pari a circa 50.000 euro anno paziente.