Uil Agrigento agli Enti Locali: “crisi come opportunità di cambiamento”
“Da anni assistiamo al progressivo disimpegno delle Amministrazioni locali nei settori dell’assistenza ai disabili, agli svantaggiati, ai minori, ai poveri e alle altre categorie di persone che non ce la fanno ad andare avanti“.
Lo scrive in una nota l’Ufficio di Segreteria C.S.T. UIL, che aggiunge:
“Lo stato e la regione diminuiscono le rimesse verso gli enti locali, forti della filosofia che si basa sulla devoluzione fiscale, per cui ognuno deve trovare le risorse nel proprio territorio, utilizzando le norme che permettono di tassare direttamente i cittadini.
Alla fine ci accorgiamo che le tasse Comunali e Provinciali (es. IMU, TARI, TOSAP IPIET, ADDIZIONALI VARIE ECT.) sono eccessive, c’è chi non paga perché non può, così come c’è chi non vuole tanto non succede niente; non incassando i Comuni alla fine tagliano i servizi sociali“.
“Su questo versante – continua la nota – il sistema è saltato, altro che investimenti produttivi, non si riesce a produrre l’intervento ordinario, specialmente in termini di manutenzione abituale e preventiva.
Strade sconnesse e piene di buche, manufatti in cemento armato mai ricondizionati con i ferri a vista e pericolosi, ponti, cunette, muri di sostegno, tombini e quant’altro che vengono sistematicamente circoscritti e segnalati con un cartello lavori in corso, in modo da declinare la responsabilità.
Una intera provincia allo sbando e allo sfascio.
Agricoltura e turismo sono i settori che potrebbero se assecondati e spinti dare la possibilità di una svolta economica e sociale“.
“Non necessitano e non chiedono incentivi diretti, che peraltro non guasterebbero, giusto che in altre regioni a statuto speciale il patrimonio relativo alle strutture di accoglienza turistica e agricola, é stato completamente ristrutturato attraverso interventi economici a fondo perduto.
Aspettiamo ancora il rifacimento degli impianti idrici e fognanti di tanti comuni della provincia, nonché la costruzione e/o l’ampliamento di impianti di depurazione per rendere salubri corsi d’acqua, spiagge e mare, anche questi interventi, seppur in presenza di cospicue dotazioni economiche provenienti dall’Unione Europea già disponibili non si realizzano. Una ripresa, anche modesta dell’edilizia e delle costruzioni potrebbe innescare un circolo virtuoso, ormai da troppo tempo fermo e in disfacimento e con essa prospettive occupazionali per alcuni anni, per diverse migliaia di disperati in cerca di una occupazione. Chiediamo a chi amministra di fare l’ordinario in tempi rapidi. Una pubblica Amministrazione efficiente è direttamente responsabile e capace di smontare la cultura della raccomandazione, del malaffare, dell’illegalità e delle sue conseguenti perversioni“.