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Regioni ed Enti Locali

Ufficio Postale di Villaseta: l’intervento della Cisl

cisl“Doveva essere una chiusura temporanea: pochi giorni, al massimo una settimana per ripristinare gli scarichi fognari. E invece sono passati sei mesi. E da sei mesi si assiste allo scaricabarile delle responsabilità tra Poste Italiane, il Comune di Agrigento e l’Istituto delle Case Popolari proprietario dei locali”.

Con una nota intervengono il segretario provinciale della Cisl, Maurizio Saia, e il segretario Slp-Cils, Giovanni Greco, sui disagi determinati dalla chiusura dell’ufficio postale di Villaseta.
“Il risultato è che una popolazione di undicimila residenti, quanti ne contano le frazioni di Villaseta e Monserrato, è costretta a spostarsi presso i più vicini uffici postali di Porto Empedocle o di Agrigento, che è quello di via Dante, per riscuotere la pensione, fare un semplice versamento, spedire un pacco o una raccomandata.
È vero che si sopravvive lo stesso senza un ufficio postale, anche se è l’unico dell’intera zona. Ma una storia di ordinaria burocrazia (e forse di menefreghismo) non può creare disagi fino al punto che chi non ha un mezzo di locomozione – pensiamo agli anziani, ai pensionati, agli invalidi – deve trovare qualche parente disposto ad accompagnarlo o addirittura trovarsi un autista privato e pagarlo.
Questa è purtroppo, ancora oggi, la situazione di Villaseta e dei suoi residenti. Tanto da suscitare le giuste proteste dei cittadini”.
“Non cerchiamo responsabili, ma vogliamo soluzioni immediate. Sappiamo però quale deve essere il nostro impegno come Cisl ed SLP-Cisl. Quello di spingere Poste Italiane a uscire allo scoperto e dire perché – e per colpa di chi – non viene riaperto l’ufficio di Villaseta. Tenuto conto che ai disagi dei cittadini si aggiungono anche quelli dei lavoratori postali che, a causa della sua lunga chiusura, vengono sballottati da un ufficio all’altro, di Agrigento e della provincia.
I residenti di Villaseta e Monserrato non possono essere privati di un servizio pubblico essenziale per tanto tempo, peraltro si tratta di una parte della città già parecchio penalizzata.
Come sindacato continueremo a fare la nostra parte per il reperimento di nuovi locali o per la riapertura dei vecchi. Sperando che, non solo Poste Italiane, ma pure gli altri soggetti interessati – il Comune e l’IACP – mostrino lo stesso impegno per giungere al più presto alla soluzione del problema”.