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Tutela dell’Ospedale “Parlapiano” di Ribera: i Sindaci lanciano l’allarme

“Con profondo rammarico e rincrescimento protestiamo energicamente”. E’ il grido d’allarme lanciato dai Sindaci di Ribera, Calamonaci, Burgio, Villafranca Sicula, Lucca Sicula, Cianciana, Alessandria della Rocca, Bivona, Santo Stefano Quisquina, Caltabellotta, Montallegro e Cattolica Eraclea per la salvaguardia del presidio Ospedaliero “Fratelli Parlapiano” di Ribera.

I sindaci, in una lettera inviata all’Assessore Regionale alla Salute Avv. Ruggiero Razza, al Presidente della VI Commissione Salute ARS On. Margherita La Rocca Ruvolo, al Vice Presidente della VI Commissione Salute ARS On. Francesco Cappello, a tutti i componenti della VI Commissione Salute ARS, al Ministro della Salute On. Roberto Speranza, al Vice Ministro della Salute On. Pierpaolo Sileri Al Direttore Generale F.F. dell’ASP di Agrigento Dott. Alessandro Mazzara, al Sig. Prefetto di Agrigento Dott. Dario Caputo ed alla Corte Europea dei diritti dell’uomo intervengono affermando:

“La rete ospedaliera siciliana, secondo quelle che sono le indicazione del D.M.70 del 2015, è stata concepita ed approvata in maniera lacunosa e carente, ed in particolare per quelle che sono considerate le aree periferiche disagiate, montane e pre-montane.
Una rete che nella fattispecie interessa il presidio ospedaliero F.lli Parlapiano di Ribera ed in particolare il nostro Pronto Soccorso, non rispettando ciò che prevede l’art.32 della nostra Costituzione, in quanto alcuni criteri numerici del D.M.70 – validissimi per le aree metropolitane – sono difficilmente applicabili in queste aree particolarmente disagiate, dove la disposizione della popolazione sul territorio, la carenza di infrastrutture, le difficoltà di comunicazione dei trasporti legate alla viabilità, rendono estremamente difficile se non critica l’assistenza sanitaria, in particolare per la garanzia della emergenza urgenza, e sono anche causa di una desertificazione sanitaria, oltre che a contraddire i principi dello SNAI (STRATEGIA NAZIONALE AREE INTERNE) di cui il nostro territorio è parte integrante.
Le Aree ed i relativi comuni selezionati per far parte della Strategia Aree Interne Sicilia sono: 1. CALATINO: Caltagirone, Grammichele, Licodia Eubea, Mineo, Mirabella Imbaccari, San Cono, San Michele di Ganzaria, Vizzini. 2. MADONIE: Castelbuono, Collesano, Gratteri, Isnello, Pollina, San Mauro Castelverde, Alimena, Blufi, Bompietro, Castellana Sicula, Gangi, Geraci Siculo, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Aliminusa, Caccamo, Caltavuturo, Montemaggiore Belsito, Scillato, Sclafani Bagni. 3. NEBRODI: Castel di Lucio, Mistretta, Motta d’Affermo, Pettineo, Reitano, Santo Stefano di Camastra, Tusa, Alcara li Fusi, Caronia, Castell’Umberto, Frazzanò, Galati Mamertino, Longi, Militello Rosmarino, Mirto, Naso, San Fratello, San Marco d’Alunzio, San Salvatore di Fitalia, Sant’Agata di Militello, Tortorici. 4. SIMETO ETNA: Adrano, Biancavilla, Centuripe – area sperimentale di rilevanza nazionale. 5. TERRE SICANE: Alessandria della Rocca, Bivona, Cianciana, San Biagio Platani, Santo Stefano di Quisquina, Burgio, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Lucca Sicula, Montallegro, Ribera, Villafranca Sicula.
Non possiamo permettere che la politica si allontani da quelle che sono le esigenze e le istanze del territorio.
Lo stesso D.M. 70 del 2015, potrebbe darci una mano in questo senso, quando parla di zone particolarmente disagiate, ovvero in situazioni dove sono presenti Presidi Ospedalieri in aree considerate geograficamente o meteorologicamente ostili o disagiate, tipicamente in ambiente montano o PRE-MONTANO e a rischio SISMICO con collegamenti di rete viaria complessi e conseguente dilatazione dei tempi.
I Comuni interessati al nostro Presidio Ospedaliero e di Pronto Soccorso sono Ribera (19.055 abitanti), Calamonaci (1.327 abitanti), Burgio (2.650 abitanti), Villafranca Sicula (1.389 abitanti), Lucca Sicula (1.787 abitanti), Cianciana (3.422 abitanti), Alessandria della Rocca (2.959 abitanti), Bivona (3.655 abitanti), Santo Stefano Quisquina (4.601 abitanti), Caltabellotta (3.615 abitanti), Montallegro (2.542 abitanti) e Cattolica Eraclea (3.715 abitanti) per un numero di abitanti residenti pari a 50.717 equivalenti al 12% della popolazione residente in provincia di Agrigento.
Ci preme ricordare che il Presidio Ospedaliero F.lli Parlapiano, quando ancora nel pieno delle sue funzioni, senza quello svuotamento di personale medico sanitario, era una struttura produttiva e che erogava servizi alla collettività.
Facciamo un ultimo appello all’Assessore Regionale alla Salute Avv. Ruggiero Razza – affinché mantenga l’impegno di coinvolgere la comunità dei Sindaci del comprensorio – prima che venga ufficializzata qualsiasi altra decisione sul futuro del Presidio Ospedaliero F.lli Parlapiano di Ribera.
Chiediamo vengano corrette tutte le anomalie e reindirizzate quelle che sono le linee guida della rete ospedaliere a garanzia dell’assistenza socio-sanitaria, attualmente assente nel nostro territorio.
Chiediamo altresì, di constatare la drammatica situazione sanitaria in questa area, e di non arroccarsi dietro aride logiche numeriche o di idee programmatiche spesso influenzate da altri motivi e piuttosto di valutarne con buon senso e ragionevolezza le posizioni rappresentate da un’intera comunità.
Detto ciò, non si può pensare, di declassare un Presidio Ospedaliero come il Fratelli Parlapiano, per creare un P.T.E., cosa questa che danneggerebbe gravemente l’assistenza sanitario dei Comuni interessati .
Nel caso in cui non vi siano soluzioni idonee alla salvaguardia del Presidio Ospedaliero e del suo Pronto Soccorso in tutte le sue funzionalità dell’emergenza urgenza, si possa pensare, se è necessario, alla separazione degli Ospedali Civili Riuniti di Sciacca e Ribera (garantendo ad ognuno di loro la propria autonomia), e derogare o modificare quelle che sono le direttive della rete ospedaliera, al fine di garantire risposte più appropriate alle esigenze assistenziali espresse dal nostro territorio, così come previsto dal Decreto Ministeriale 2 aprile 2015 n. 70, ALLEGATO 1, PUNTO 9.2.2”.