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Tunisia, si appesantisce il bilancio delle vittime: 4 gli italiani deceduti

Cattive notizie si susseguono da Tunisi. Sono infatti stati trovati i corpi di due italiani dispersi, si tatta dei piemontesi Francesco Caldaro e Orazio Conte entrambi imbarcati sulla Costa “Fascinosa”. La Farnesina comunica che ha “effettuato un primo riconoscimento fotografico dei due connazionali che finora risultavano irreperibili”, attraverso personale dell’Ambasciata a Tunisi e dell’Unità di Crisi, appositamente inviato in loco, ha avuto accesso all’obitorio dell’ospedale Charles Nicolle.

Ma non finisce qui il terrore cui è attanagliato il mondo in questo momento. L’Isis, infatti, minaccia nuovi attacchi dopo aver rivendicato quello al museo Bardo di Tunisi. “Quello che avete visto” a Tunisi “è solo la prima goccia di pioggia”. Lo denuncia su Twitter Rita Katz, direttrice del Site, il sito che monitorizza il jihadismo sul web.

Nel frattempo sono stati arrestati altri nove sospetti per l’attentato al museo del Bardo di Tunisi. Quattro di questi avrebbero “legami diretti con l’attacco”. E’ stata arrestata anche la sorella di Jabeur Khachnaoui, uno dei due attentatori rimasti uccisi nel blitz. I terroristi ieri erano “muniti di cinture esplosive” e di armi “molto avanzate”, ha detto il ministero degli Interni tunisini, dunque il numero delle vittime “sarebbe potuto essere molto più alto”. “Siamo in guerra”, ha detto il presidente tunisino Beji Caid Essebsi.

Rimane ancora incerto il bilancio delle vittime dell’attentato presumibilmente di stampo jihadista. Secondo l’ultimo bollettino diffuso dal ministro della Sanità le vittime dell’attentato sono 23 di cui 18 turisti stranieri e 5 tunisini, tra cui due degli attentatori. Sarebbero 11 gli italiani rimasti feriti. Oltre agli italiani sono rimasti coinvolti 9 tunisini, 11 polacchi, 8 francesi, 5 giapponesi, 1 russo, 1 tedesco e 2 sudafricani.
Costa crociere ha reso noto che tra i passeggeri di ‘Fascinosa’ ci sono “tre morti, due persone irreperibili e otto feriti”. Ci si interroga se la compagnia non fosse al corrente che proprio il giorno dell’attentato,in parlamento, si stesse discutendo un emendamento riguardo le misure restrittive da mettere in atto contro il terrorismo.
Nel frattempo alcuni dispersi sono venuti allo scoperto sani e salvi poiché nascosti negli anfratti del museo, e anche nei sargofagi, come è successo ad un guardiano del museo del Bardo.

Il Papa, informato del grave attentato che ha colpito ieri la città di Tunisi, in un telegramma al vescovo della città, si associa nella preghiera al dolore delle famiglie in lutto, a tutte le persone toccate da questo dramma e anche al popolo tunisino e “reitera la condanna di ogni atto contro la pace e la sacralità della vita umana”.

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