I carabinieri della Stazione di Sciacca, ieri, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, per un valore di 130.000 euro nei confronti di una società olearia operante nelle campagne appena fuori dal centro abitato. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale saccense, su richiesta della locale Procura della Repubblica e fa seguito ad una tempestiva indagine condotta dai carabinieri sotto il coordinamento della Procura.
L’attività investigativa, partita proprio da una segnalazione da parte di personale dell’INAIL, ha infatti portato alla luce una vera e propria truffa ai danni dello stesso Istituto.
Nello specifico, i Carabinieri hanno appurato che la società olearia in questione, dopo aver ricevuto un finanziamento da 130.000 euro per il rinnovo dei macchinari utilizzati per la spremitura delle olive, vale a dire per l’acquisto di nuova tecnologia con requisiti di maggiore sicurezza, avesse in realtà mantenuto in uso parte dell’attrezzatura vetusta, installando altri macchinari, comunque non adeguati agli standard previsti, ma accompagnati da false certificazioni attestanti la massima garanzia di sicurezza.
Gli accertamenti hanno in sostanza permesso di acclarare che l’impianto in uso, nonostante il contributo pubblico, non era conforme al progetto finanziato, non presentando pertanto standard di sicurezza conformi a quelli previsti.
Per tali motivi, nella giornata di ieri, sono scattati i sigilli, per 130 mila euro, nei confronti di macchinari per la molitura, che sono stati sequestrati con facoltà d’uso.
Gli accertamenti da parte dei carabinieri, in questo specifico settore, continueranno in tutto il territorio della provincia, anche in vista dell’imminente campagna di raccolta delle arance.