Apprendiamo da notizie di stampa di numerose lamentele da parte di alcuni passeggeri che hanno utilizzato il Treno dei templi da Caltanissetta a Porto Empedocle, in ordine alla presunta inaccessibilità del Parco Archeologico dalla fermata Tempio di Vulcano.
La nostra associazione, chiamata in causa, reputa opportuno spiegare in primo luogo alla collettività la situazione che si è generata negli anni ed i problemi che affliggono l’area del Tempio di Vulcano.
Come è noto la questione affonda le sue radici negli anni passati, intorno al 2008, quando Ferrovie Kaos pionieristicamente ha iniziato ad occuparsi del tema della riattivazione della ferrovia Agrigento – Porto Empedocle, chiusa all’esercizio commerciale dal lontano 1976, insistendo sulla necessità di riattivare la linea quanto meno al trasporto turistico, considerato il pregevole attraversamento della Valle dei Templi e della fermata appositamente realizzata al suo interno in prossimità del Tempio di Vulcano.
Negli anni successivi grazie al meritorio operato delle Ferrovie dello Stato, ed in particolare della Fondazione FS, la linea è stata progressivamente riqualificata e oggi, nel 2023, risulta essere interamente ammodernata, con un investimento che ammonta a svariati milioni di euro, che consente il transito di qualsiasi tipologia di convoglio ferroviario, anche i più recenti.
Una problematica che non è stata mai realmente affrontata dalle istituzioni preposte è quella dell’accessibilità al Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento: i passeggeri dei treni, infatti, arrivando alla fermata Tempio di Vulcano, si trovano di fatto in una area che pur essendo ubicata nel cuore della Valle e a pochi metri a piedi dal Tempio dei Dioscuri, è di fatto inspiegabilmente interdetta al pubblico.
Negli anni passati, quando la nostra associazione si occupava dell’organizzazione dei treni per turisti e studenti, il problema è sempre stato bypassato mediante continue interlocuzioni con il Parco Archeologico, che di volta in volta deve coinvolgere un custode per l’apertura e la chiusura di un cancello che versa in precarie condizioni di manutenzione. Quando l’organizzazione dei treni fa capo ad altri enti (charter privati, enti pubblici, ecc.) e soprattutto si ripetono nel tempo con programmi articolati, si pone il problema dell’accesso alla Valle.
Dalle notizie in nostro possesso anche in occasione dei treni promossi quest’anno dall’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana, il Parco Archeologico era stato informato del transito dei convogli; tuttavia, per ragioni a noi ignote, non è stato possibile disporre l’apertura del famoso cancello, di fatto rendendo impossibile la visita all’area archeologica e generando polemiche e malumori. Chi ha visitato il Giardino della Kolymbethra, ha scavalcato a proprio rischio e pericolo la sede ferroviaria o la recinzione (divelta) del cancello.
Per far fronte a questa situazione di costante incertezza e sostanziale anarchia che scoraggia l’accesso alla valle ai turisti che scelgono il treno per visitarla, alla luce degli enormi investimenti posti in essere dalle Ferrovie dello Stato, tramite la Fondazione FS, per il ripristino e ammodernamento della Ferrovia dei Templi (compreso il rifacimento della fermata Tempio di Vulcano), siamo a proporre le seguenti soluzioni tecniche:
• Valorizzazione dell’Area Tempio di Vulcano, da sempre considerata ai margini del Parco Archeologico, mediante affidamento in gestione a soggetti terzi (pensiamo il FAI, ma anche alle stesse FS che in passato avevano manifestato la propria disponibilità);
• Realizzazione di un percorso in sicurezza da Tempio di Vulcano alla collina dei templi, anche tramite passerella che consenta ai passeggeri dei treni di scegliere se optare per la visita al Giardino della Kolymbethra o direttamente dirigersi ai templi;
• Attivazione servizio biglietteria fisica in previsione dell’arrivo dei treni; nelle more co-gestione del cancello di accesso al fine di assicurare il transito ai visitatori in occasione del passaggio dei convogli;
La nostra associazione ha sempre mostrato apprezzamento per l’operato del Direttore del Parco Archeologico di Agrigento Arch. Roberto Sciarratta, sempre in prima linea per favorire l’accessibilità all’area archeologica in particolar modo alle persone con difficoltà deambulatorie. Il treno, sia quello storico/turistico che l’ordinario regionale, rappresenta indubbiamente il vettore d’elezione per l’accesso alla Valle dei Templi, motivo per cui non riusciamo a comprendere l’ostilità che vi sia, a più livelli, nel ripristino di un servizio essenziale che contribuirebbe a liberare la nostra meravigliosa Valle dal traffico automobilistico che, specie in estate e in occasione delle prime domeniche del mese, congestiona le arterie cittadine. Si tratta di una scelta di civiltà e auspichiamo che possa essere sposata da tutti gli attori chiamati in causa.