Tratta Agrigento-Palermo da incubo: il sindaco Firetto su tutte le furie
La tratta Agrigento-Palermo è ormai diventata sinonimo della parola “Incubo” per i tanti pendolari costretti a prendere il treno e non avere la possibilità di scegliere di raggiungere il capoluogo di Regione in bus o in auto. A tuonare irritato, rispetto a questa annosa situazione il sindaco Lillo Firetto.
“Viviamo una profonda ingiustizia. Condivido la protesta di chi subisce il disagio per i trasporti e per l’insufficienza delle infrastrutture. Sei ore da Agrigento a Palermo sono scandalose ed è uno scandalo che ci vogliano ‘normalmente’ 2 ore 5 minuti in treno, in bus o in auto – dice il sindaco di Agrigento Lillo Firetto – . È scandaloso che ce ne vogliano altrettante per raggiungere in auto Catania, ‘normalmente’ in treno occorrono 5 ore e 24 minuti, quasi tre ore in autobus per l’aeroporto di Fontanarossa. Questa ‘normalità’ è scandalosa e non mi contagia affatto l’ottimismo di una ripresa dei lavori sulla 640, se dopo aver atteso decenni ora per pochi chilometri si deve andare a un nuovo appalto. Mi chiedo da amministratore e politico quale visione, quale pianificazione, quale programmazione a lungo termine abbiano avuto presidenti, assessori regionali, ministri; mi domando quale sistema abbia scientemente determinato tutto questo negli ultimi vent’anni. Mi do qualche risposta. Ha volti e nomi l’inefficienza, l’incompetenza, la cattiva volontà, la politica sciagurata con la sua scarsissima influenza, la sua totale incapacità di incidere sulle sorti del proprio territorio. Agrigento va avanti, invece, nonostante tutto e tutti, malgrado quei tentativi di oscurare la volontà di cambiare radicalmente le regole del gioco in modo innovativo, lungimirante per un interesse collettivo. Agrigento cresce – spiega Firetto – nonostante chi voglia far credere che tutto sia inutile per impedire a un territorio di alzare la testa e rivendicare il diritto a un futuro migliore, un futuro per chi qui vive e cresce i suoi figli, per chi qui vuole tornare, per chi qui vuole studiare e poi cominciare a lavorare. Come ho detto ieri a Roma al ministro per gli Affari regionali e per le Autonomie, Boccia, non c’è più una questione meridionale, ma c’è un sistema Italia a ‘macchia di leopardo’, un rapporto sperequativo tra territori diversi del Paese su cui occorre che il Governo intervenga. Non esiste più, ho detto, una questione meridionale legata a una cronica inefficienza genetica, né un sistema Paese organizzato per unità distinte tra Nord, Centro e Sud. Esistono, invece, al Nord come al Sud, unità territoriali che si collegano direttamente con l’Europa, realtà di una vivacità tale che in tempi relativamente brevi hanno compiuto straordinari passi in avanti sul tema della valorizzazione culturale, ad esempio, determinando una crescita anche in termini di Pil. Occorre valutare un sistema, dunque, per unità territoriali, che tenga conto delle singole specificità. C’è un pezzo di Sud Italia, come Agrigento, che sta crescendo velocemente e che sta investendo tutte le sue migliori energie. Ciononostante – conclude Firetto – si trova oggi completamente isolata in termini di infrastrutture mentre in Italia si discute di alternative per l’alta velocità. Tutto questo determina una profonda ingiustizia”.
A schierarsi dalla parte dei cittadini anche Angelo Pisano, presidente Federconsumatori di Agrigento:
“Gli eclatanti disservizi che, questa settimana, hanno interessato la tratta ferroviaria Agrigento-Palermo rendono ancor più evidente l’improcrastinabile necessità di salvaguardare il diritto ad una mobilità efficiente, efficace e puntuale dei viaggiatori, i quali, a dirla tutta, risultano già quasi costretti a preferire il trasporto su treni a quello in auto o bus a causa delle disastrose condizioni in cui versano da anni le strade statali 121 e 189 – scrive Angelo Pisano, presidente Federconsumatori di Agrigento – . Qualche ‘intoppo’ può capitare ed è scusabile, ma solo se non preventivabile e purché sia prontamente risolto, tuttavia sono senza dubbio da migliorare le modalità e le tempistiche con le quali vengono disposti i bus sostitutivi che, talvolta, non riescono a contenere il numero dei passeggeri rimasti appiedati e che spesso arrivano a destinazione con un ritardo tale da far saltare coincidenze con altri treni, voli o visite mediche prenotate già da tempo. Per tutto quest’ordine di motivi, Federconsumatori chiederà a breve – conclude Pisano – un incontro con Trenitalia affinché questa si attivi per garantire agli utenti un viaggio in sicurezza e con la certezza di una partenza e di un ritorno che rispettino i tempi pianificati per la tratta ferroviaria Agrigento-Palermo”.
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