Questo sistema prevede in breve: 1) congelamento della salma; 2) decapitazione della testa della persona defunta; 3) collegamento dei vasi sanguigni con piccoli tubi; 4) trapianto della testa sul corpo del donatore unendo le due estremità con una sostanza chiamata Polietilenglicole.
Il paziente verrebbe mantenuto in coma per 4 settimane mentre degli elettrodi stimolerebbero il midollo; successivamente il risveglio la riabilitazione prevede una fisioterapia per circa un anno.
Secondo Canavero il trapianto di corpo sarà possibile entro due anni e lo stesso è convinto di superare tutti i principali problemi in materia, come la fusione della spina dorsale ed il rigetto.
Anche da un punto di vista psicologico è già pronta la soluzione per superare lo shock: far vivere un esperienza virtuale il quale mostrerà al paziente la sua testa unita al nuovo corpo, per almeno sei mesi prima dell’intervento.
Questa tecnica è rivolta soprattutto ai malati di Distrofia Muscolare e Tetraplegici.
C’è abbastanza scetticismo nella comunità scientifica ed in particolare da parte del Presidente della Società di Neurochirurgia, Alberto Delitale.
Da un punto di vista Etico-Morale è giusta questa tipologia di Trapianto? A voi la risposta.
Dario Schembri
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