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Tragedia Maccalube: Fontana e Gucciardo non rispondono ai giudici

Domenico Fontana (in foto) e Daniele Gucciardo fanno scena muta dinnanzi il sostituto procuratore di Agrigento, Carlo Cinque per l’indagine sulla tragedia delle Maccalube di Aragona che li vede indagati con l’ipotesi di reato di cooperazione in omicidio colposo per la morte dei fratellini Mulone.

Fontana (difeso dagli avvocati Luca Petrucci del foro di Roma e Diego Galluzzo del foro di Agrigento), attuale assessore al Comune di Agrigento è indagato nella qualità di direttore della riserva naturale; Daniele Gucciardo (difeso degli avvocati Daniela Ciancimino e Luca Petrucci), è invece ritenuto responsabile in qualità di operatore della stessa riserva naturale.

Entrambi gli esponenti di Legambiente hanno scelto la strategia difensiva di avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande del sostituto procuratore, Carlo Cinque, titolare dell’inchiesta.
Sia Fontana che Gucciardo hanno preferito non rispondere, sottolineando comunque la necessità di conoscere meglio le carte per poi successivamente rendersi disponibili a rispondere alle domande dei giudici.
La strategia difensiva sarebbe anche stata resa necessaria dalla perizia disposta dalla Procura di Agrigento al fine di ricostruire l’intera vicenda e mettere in luce aspetti che hanno reso necessario l’iscrizione nel registro degli indagati di Fontana, Gucciardo e del dirigente regionale Francesco Gendusa.

Secondo la perizia, “la riserva delle Macalube non ha nessuno dei parametri di sicurezza previsti dalla legge ed esistenti in altre riserve analoghe in Italia. Nell’area dei vulcanelli delle Macalube non c’erano passerelle, niente cordoni di sicurezza, nessuna area di sosta o avvisi a tutela dei visitatori”. Secondo la ricostruzione della Procura ci sarebbero dunque delle responsabilità dirette dell’ente gestore della Riserva delle Maccalube.

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