La misura restrittiva è stata eseguita dalla Squadra Mobile di Agrigento, e dalla Squadra Mobile di Crotone, coordinate dal Servizio Centrale Operativo di Roma.
Deji Gift è sospettato di far parte di un’associazione per delinquere di carattere trasnazionale dedita a commettere più reati contro la persona – ed in particolare – tratta di persone, sequestro di persona, violenza sessuale, omicidio aggravato e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
In particolare, Deji Gift è stato riconosciuto come uno dei responsabili di torture e sevizie perpetrate in Libia all’interno della safe house di “Alì il Libico”, dove i migranti, nelle more di intraprendere la traversata in mare per le coste italiane, venivano privati della libertà personale e torturati per estorcere loro denaro. Il Deji dapprima migrante, si sarebbe offerto di entrare a far parte del gruppo di criminali al fine di poter, in seguito, intraprendere gratuitamente la traversata verso l’Italia.
Le pervicaci attività investigative, incardinate presso la Procura della Repubblica di Palermo, guidata da Francesco Lo Voi, e coordinate dai Sostituti Procuratori Marzia Sabella, Calogero Ferrara e Giorgia Spiri, hanno successivamente permesso di raccogliere validi elementi probatori a carico di Ogais John detto “Rambo”, nigeriano, classe 1992, individuato e catturato lo scorso giugno dalla Squadra Mobile di Agrigento, unitamente alla Squadra Mobile di Crotone presso il CDA-CARA di Capo Rizzuto.
Ogais fu individuato come uno dei complici di Ackom e fermato su ordine della DDA di Palermo; a suo carico sono state già confermate le accuse da parte delle vittime davanti al Giudice delle Indagini Preliminari nel corso di un drammatico incidente probatorio.
Deji Gift è stato associato alla Casa Circondariale di Catanzaro a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.