Teatro Pirandello: “le supplici” secondo Moni Ovadia e Mario Incudine. Un evento da non perdere
Sarà stato il fato, saranno stati gli “dei” fatto sta che forse era già scritto, che Mario Incudine e Moni Ovadia, dovessero regalare le loro “supplici” ad Agrigento.
Il testo di Eschilo, si tinge di una esplosione variopinta di colori, suoni, lingue, probabilmente distanti da ciò che lo “spettatore inquadrato” si aspetta, ma che rompe gli schemi e si sa che solo ciò che è rottura lascia veramente il segno.
“Per raccontare il dramma delle Supplici di Eschilo” dice il grande regista Moni Ovadia, “siamo partiti dall’idea di una tavolozza di suoni ed espressioni diverse, e siamo approdati a una cantata di voci e musiche. Un cunto che declina la tragedia greca nei ritmi siciliani, intrecciandoli al greco moderno. D’altra parte Eschilo lavorò qui sette anni, e questo lavoro parla di giovani migranti in fuga da una violenza, di richiesta di asilo, di accoglienza, di libertà. Quale lingua meglio del siciliano, così profondo, oggi poteva raccontare questa storia? “.
Un lavoro molto “potente” e terribilmente attuale reso ancora più suggestivo dall’eccezionale cast e dalle musiche del grande Mario Incudine.
Voci, suoni, canti che saranno lì, sul palco del nostro teatro Pirandello, e saranno vive e tangibili pronte ad emozionare, far riflettere ed educare, così come il teatro, quello vero, quello di qualità sà e deve fare. Sarà possibile assistere allo spettacolo questa sera e in replica domani.
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