Su di loro gravavano dei decreti di espulsione dal territorio italiano. Per questa ragione, cinque tunisini, rientrati illegalmente in Italia sono stati arrestati dai poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento.
Prosegue l’attività di contrasto all’immigrazione irregolare da parte della Polizia di Stato che, in provincia di Agrigento, nell’ultima settimana, ha effettuato il rimpatrio diretto di cinque cittadini stranieri irregolari sul territorio della provincia.
Avrebbero fatto rientro in territorio italiano attraverso la frontiera di Lampedusa nonostante su di loro gravavano due decreti di espulsione e, per altri due, decreti di respingimento.
Sarebbero rientrati in Italia attraverso la frontiera marittima di Lampedusa nonostante fossero gravati da un decreto di espulsione. A finire nei guai sei tunisini che sono stati arrestati dai poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento.
Sono stati rimessi in libertà i quattro tunisini – componenti dell’equipaggio di un peschereccio – finiti nei guai con l’accusa di atti di depradazione.
Sarebbero tornati sull’isola di Lampedusa, e dunque in territorio italiano, nonostante fossero gravati dall’espulsione o dal decreto di respingimento del Questore.
Sono stati denunciati – in stato di libertà – due uomini di origine tunisina, ospiti del centro di accoglienza ex Villa Sikania di Siculiana, protagonisti di danneggiamento in concorso a danno della struttura.
Sono nove le persone di origine tunisina arrestate dagli agenti della Squadra Mobile di Agrigento poiché ritenuti responsabili di essere rientrati in territorio italiano, attraverso la frontiera di Lampedusa, nonostante su di loro gravasse un decreto di respingimento.
Sarebbero fuggiti dal centro ex “Villa Sikania” di Siculiana dove erano ospiti e, dopo avere raggiunto il centro città di Agrigento, avrebbero iniziato a molestare tre giovani minorenni.
Lo scorso 3 ottobre ad Agrigento, personale della Polizia di Stato ha proceduto all’arresto di dodici cittadini extracomunitari tutti tunisini, di cui quattro ai sensi dell’art. 13, comma 13bis D.L 286/98, poiché, destinatari di decreto di espulsione, rientravano in Italia entro i previsti cinque anni dall’effettivo rimpatrio e otto, ai sensi dell’ex art. 10 c. […]