Rischierebbe una denuncia per trasporto di arma bianca.
L’inchiesta sul presunto “pizzo” applicato alle buste paghe dei dipendenti delle cooperative “Arcobaleno” e “Libero Gabbiano” di Licata, potrebbe arrivare ad una svolta.
“La stanza della memoria” è la camera, al primo piano dell’ex Palazzo di Giustizia di piazza Gallo ad Agrigento, dove il giudice Rosario Livatino lavorò per dieci anni come sostituto procuratore della Repubblica.
Intricata vicenda giudiziaria quella che vede come imputati due funzionari dell’Asp di Agrigento.
E’ ancora vivo il dibattito in tribunale che riguarda il crollo del costone al Viale della Vittoria.
Devono percepire lo stipendio dei mesi di luglio e agosto. Due mesi senza retribuzione che ha fatto scatenare la protesta da parte dei dipendenti addetti al servizio di pulizia del Tribunale di Sciacca.
Sono stati condanni con l’accusa di lesioni quattro giovani ragazzi di origine romena. Ad infliggere la condanna il Tribunale di Sciacca che li ha assolti però dall’accusa di rapina.
Il gup del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, ha disposto il rinvio a giudizio, all’esito dell’udienza preliminare dello scorso 12 settembre, per quattro agrigentini, accusati di avere molestato, minacciato e aggredito un vicino di casa.
“Non possiamo che esprimere grande soddisfazione per la sentenza del TAR che dà completamente ragione al comune di Agrigento nel contenzioso nato dal ricorso della GESA avverso alla delibera con cui il consiglio comunale nel 2016 ha tagliato il servizio di spazzamento garantito fino al luglio dello stesso anno da 15 operatori della GESA. Per […]
Sarebbero pronti a fare le valige tre pubblici ministeri in servizio alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento.