Minacce ad un titolare di una sala giochi al quale aveva chiesto la restituzione di quanto aveva speso.
Quattro anni di reclusione per l’avvocatessa Francesca Picone e un anno e otto mesi, pena sospesa, per la sorella Concetta.
Arrestato a Canicattì dai poliziotti del locale commissariato, diretto dal vice questore aggiunto Cesare Castelli, il 18enne Simone Gennaro, già sottoposto a misura cautelare per altri fatti reato, che nel pomeriggio di ieri è stato colto nella flagranza del reato di tentata estorsione e ricettazione.
Resta in carcere un 48enne di Canicattì accusato di avere tentato una estorsione nei confronti di un quarantottenne di Licata che si sarebbe visto sottrarre una porzione di terreno quale “compenso” per un vecchio debito di droga.
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo ha disposto l’archiviazione a carico dell’imprenditore agrigentino Salvatore Gambino, accusato di tentata estorsione ai danni di un 77enne agrigentino.
Una delle ipotesi contestate a carico di Antonio Massimino, accusato di presunte tentate estorsioni aggravate ai danni di un imprenditore, cade e così ne rimane in piedi solo una.
Il Tribunale del Riesame di Palermo ha deciso che Antonio Massimino, 48 anni, resta in carcere dopo l’arresto avvenuto lo scorso mese di novembre con l’ipotesi di reato di tentata estorsione aggravata ai danni di un imprenditore edile.
Compariranno dinnanzi il Gip del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, i due agrigentini arrestati con l’ipotesi di reato di tentata estorsione ai danni di un imprenditore.
La Dia di Agrigento sta eseguendo alcune perquisizioni e controllando beni e possedimenti di Antonio Massimino di 48 anni e Liborio Militello di 49 anni.
Estorsione e tentata estorsione. Sarebbero questi i reati contestati ad un’avvocatessa di Agrigento e alla sorella, protagoniste, secondo l’accusa, di presunte minacce di gravi ritorsioni nei confronti di clienti qualora non avessero pagato una ulteriore somma di denaro, oltre all’onorario pattuito e già liquidato.