Avrebbe chiesto denaro agli automobilisti in cerca di un parcheggio per la propria auto. E’ accaduto nel piazzale “Cesco Tedesco” a San Leone, nei pressi del porticciolo turistico, dove sono dovuti intervenire i poliziotti della sezione “Volanti” della Questura di Agrigento a seguito di una segnalazione.
Notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari ad un giovane 23enne – originario del Gambia ma residente da anni a Canicattì – accusato di estorsione e tentata estorsione poiché avrebbe – secondo l’accusa – chiesto 1000 euro per evitare di pubblicare delle foto intime di un amico.
La Polizia di Stato di Agrigento sta eseguendo, su ordine della Procura della Repubblica di Agrigento, che ha coordinato le investigazioni, diciassette misure cautelari emesse dal locale G.I.P., a carico di numerosi soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di spaccio di sostanze stupefacenti con l’aggravante dell’ingente quantità – in concorso, tentata
“Non è la prima volta che nostri imprenditori subiscano richieste estorsive e intimidazioni più o meno gravi ma ogni volta hanno subito sporto denuncia”. Interviene così l’associazione antiracket “LiberoFUTURO” che aggiunge:
Avrebbero tentato di imporre l’assunzione di amici e parenti in due ditte di che si occupano di rifiuti e, uno di essi interessato ad un bar, avrebbe altresì cercato di ordinare al proprietario del locale di rescindere il contratto d’affitto con gli attuali affittuari.
Nella mattinata di oggi, 26 maggio 2022, i militari della Compagnia di Licata, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Licata emessa, per il reato di tentativo continuato di estorsione in concorso (artt. 56, 81, 110 e 629 c.p.), dall’Ufficio G.I.P. presso il Tribunale di […]
Chiesta dal pubblico ministero della Dda di Palermo la condanna a sedici anni di reclusione per un 50enne e a quattordici anni per il figlio 25enne accusati di usura aggravata e tentata estorsione con metodo mafioso.
E’ con l’accusa di tentata estorsione, lesioni aggravate e porto ingiustificato di arma atta a offendere che un 58enne empedoclino è stato rinviato a giudizio dal gup del Tribunale di Agrigento.
E’ con l’ipotesi di reato di tentata estorsione che un operaio quarantunenne di Licata è stato arrestato dai militari dell’Arma dei Carabinieri con l’accusa di tentata estorsione.
Una lite scoppiata per un debito, scaturito da una scommessa, non pagata. Quello che doveva essere un gioco fra minorenni è però finito in un processo per tentata estorsione.