Prima riunione questa mattina della neo consulta del Turismo che dovrà decidere sulla destinazione dei fondi derivanti della tassa di soggiorno.
Il Sindaco di Agrigento, Lillo Firetto (in foto), con propria determinazione ha istituito la Consulta Comunale per l’imposta di soggiorno.
Nell’ottica di migliorare e incrementare i servizi al turista, i servizi di promozione e di abbellimento della città, i servizi nelle località balneari, il sindaco di Sciacca Francesca Valenti ha firmato una determina con cui si modificano le tariffe dell’imposta di soggiorno.
Il consigliere comunale di Agrigento, Pasquale Spataro, di Forza Italia, segretario e presidente della Quinta Commissione consiliare ‘Pubblica istruzione, Cultura, Sport e Turismo’, in occasione di una seduta della stessa commissione ha svolto una ricognizione delle somme incassate dal Comune a seguito del pagamento della tassa di soggiorno.
Con propria determinazione sindacale, il Sindaco di Agrigento Lillo Firetto ha autorizzato la costituzione in giudizio dell’Ente dinnanzi al TAR di Palermo instaurato dalla Federconsumatori Sicilia ed altri.
Ottimi risultati quelli raggiunti sul versante turistico ad Agrigento dopo un mese dall’avvio della “tassa di soggiorno”. Secondo gli ultimi dati, sarebbero stati 32 mila gli euro incassati dal Comune di Agrigento.
Il Comune di Agrigento, con provvedimento della Giunta Municipale del 12 luglio scorso, ha deliberato la riduzione delle tariffe relative all’imposta di soggiorno, a partire dal quarto giorno di pernottamento dei turisti nelle strutture ricettive della città.
“La tassa di soggiorno è una tassa giusta, una tassa di scopo volta a migliorare i servizi a disposizione dei turisti“.
“Non si può introdurre una tassa di soggiorno ad Agrigento in piena stagione turistica con solo poche settimana di preavviso” afferma Paolo Pullara Presidente di Assohotel Area Sicilia Centro Meridionale.
Una diatriba lunga anni quella riguardante l’applicazione della tassa di soggiorno anche ad Agrigento, ovvero quel contributo a carico delle persone che alloggiano nelle strutture ricettive di territori classificati come località turistica o città d’arte che verrebbe destinato a finanziare interventi in materia di turismo, manutenzione, fruizione e recupero