Sarebbe stato il locatore di una donna che utilizzava il suo appartamento come “luogo di lavoro”.
Sono sette gli indagati ai quali sono stati notificati l’avviso di conclusione delle indagini preliminari dopo l’inchiesta denominata “Saponara” del giugno del 2014, su un presunto giro di sfruttamento della prostituzione nel centro storico di Agrigento.

Nella serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Naro, nel corso di un servizio di controllo del territorio, traevano in arresto in flagranza di reato P. G., classe 1942, bracciante agricolo di Palma di Montechiaro, poiché resosi responsabile dei reati di atti persecutori e induzione alla prostituzione.
I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria e della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Palermo, al termine di indagini delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, coordinate dal Procuratore Capo – Dr. Francesco Lo Voi, del Procuratore Aggiunto – Dr. Maurizio Scalia e dei
I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo, in esito ad indagini delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, sotto il coordinamento del Procuratore Capo – Dr. Francesco Lo Voi, del Procuratore Aggiunto – Dr. Maurizio Scalia e dei Sost. Proc. Dr. Calogero Ferrara e Dott.ssa Annamaria Picozzi, hanno eseguito,
E’ stato fissato per il prossimo 11 luglio il processo che vede alla sbarra degli imputati, 7 persone.
Anche agrigentini fra i clienti della “baby squillo” costretta dall’ex fidanzato a vendere il proprio corpo.
Ha fatto tappa anche ad Agrigento oltre che Catania, Siracusa e Ragusa.
Si è concluso il dibattimento, al Tribunale di Agrigento che vede come protagonista Lillo Pirrera.
Un’orribile storia di miseria, viene riportata sulle colonne del quotidiano “Giornale di Sicilia”.