Sono tre gli arresti effettuati dai poliziotti del Commissariato di Polizia di Palma di Montechiaro nell’abito di un blitz contro lo sfruttamento della prostituzione.
Ancora un rinvio, per un problema di notifiche, nell’ambito del processo scaturito dall’inchiesta sul presunto giro di prostituzione in un locale della zona industriale ad Agrigento.

Assolta dai giudici del Tribunale di Agrigento una giovane madre empedoclina accusata di avere indotto alla prostituzione la figlia con prestazione che andavano dai 30 ai 50 euro.
Riprenderà il prossimo 11 luglio l’udienza preliminare dopo il rinvio disposto nell’ambito dell’inchiesta scaturita dal presunto giro di prostituzione nel locale “Dolce Vita” nella zona industriale di Agrigento.
Nel corso dell’ultima udienza davanti ai giudici del Tribunale di Agrigento una giovane donna di Porto Empedocle avrebbe negato la circostanza di essere stata indotta dalla madre a prostituirsi.
Una bambina prostituta. A 13 anni. Faceva sesso con uomini di tutte le età da 30 a 90 anni. Il tutto organizzato dalla madre, in cambio di sigarette, cibo, una doccia, piccoli regali.
Rinviati a giudizio i tre agrigentini accusati di avere organizzato, nei minimi particolari, delle vere e proprie case di appuntamento in pieno centro ad Agrigento.

La prostituzione potrebbe essere, ad oggi, l’unica pista plausibile, che possa dare le risposte che tutti, familiari in primis, cercano riguardo alla scomparsa di Gessica Lattuca.
Rinviati a giudizio i tre soggetti, per la precisione un 44enne e un 46enne di Agrigento e una 35enne di Palma di Montechiaro, accusati di avere gestito un giro di prostituzione.
Blitz antiprostituzione degli agenti della Squadra Mobile della Questura di Agrigento nel centro storico della città. Nei giorni scorsi, i poliziotti hanno effettuato alcuni controlli in quelle che sembrerebbero essere vere e proprie case d’appuntamento fra le vie Serroy e Saponara.