Quindici punti programmatici e la definizione di una proposta di riforma in materia di parchi archeologici, prendendo a esempio proprio la Legge regionale n.20/2000 che istituì, in anticipo sui tempi, il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi.
Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha chiesto all’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato di sospendere gli effetti del provvedimento con il quale ha previsto l’aumento dei ticket d’ingresso in musei e parchi archeologici della Sicilia in attesa di un confronto con gli operatori
Musei aperti e gratuiti in Sicilia venerdì 2 giugno per la “Festa nazionale della Repubblica Italiana”. I musei e i parchi archeologici statali saranno aperti gratuitamente anche domenica 4 giugno (prima domenica del mese), come stabilito dall’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, in linea con le disposizioni del ministero della
Musei aperti e gratuiti in Sicilia non solo la prima domenica di ogni mese, ma anche in tre date festive del 2023: il 25 aprile per la “Festa della Liberazione”, il 2 giugno per la “Festa della Repubblica” e il 4 novembre per la “Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate”.
In arrivo dal ministero della Cultura quasi due milioni di euro di fondi del Pnrr per finanziare progetti di digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura all’interno di quattro parchi archeologici della Sicilia.
I Parchi archeologici e i Musei della Regione Siciliana resteranno aperti durante le giornate di Pasqua e Pasquetta, domenica 17 e lunedì 18 aprile.
Da domenica 3 aprile, la Sicilia ripropone l’ingresso gratuito ai Parchi archeologici, ai musei e ai luoghi della cultura che dipendono dall’assessorato dei Beni culturali della Regione Siciliana.
Quasi 7.000 visitatori nella Valle dei Templi, oltre 3.639 al parco archeologico di Taormina-Naxos, 3.189 a Siracusa, 1.500 a Selinunte, 1.238 alla Villa del Casale di Piazza Armerina, 800 a Segesta. Sono i numeri dei visitatori registrati domenica in alcuni fra i più noti parchi archeologici della Sicilia”.
Maggiore autonomia per i Parchi archeologici siciliani. Gli introiti dei biglietti di ingresso potranno infatti essere utilizzati per pagare i salari accessori al personale di custodia, evitando così il problema delle aperture straordinarie e dell’immagine negativa che in alcune occasioni l’Isola ha dato di sé.