Misure di contenimento congiunte tra Regione e ministero della Salute che tengono conto delle indicazioni fornite dal Comitato tecnico scientifico siciliano.
“Dovendo incidere su settori rilevanti nella vita quotidiana delle persone, ritengo importante valutare con estrema attenzione i provvedimenti da inserire nella nuova ordinanza per limitare il diffondersi del contagio in Sicilia.
I giudici della terza Sezione del TAR Sicilia Palermo hanno accolto l’istanza cautelare presentata dal Governo italiano e ha sospeso l’esecutività dell’ordinanza del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che prevede la chiusura degli hotspot e dei centri di accoglienza per migranti presenti sull’isola.
“Il governo centrale vuole riaffermare la sua competenza sui migranti. Mi verrebbe da dire: bene, la eserciti pure e intervenga come non ha fatto in questi mesi”.
“Condividendo le ragioni dell’Ordinanza con cui il Presidente Musumeci ha disposto la chiusura di tutti gli hotspot siciliani, ed alla luce della risposta fornita dal Ministro Lamorgese nonché del conseguente dibattito scatenatosi, mi preme evidenziare le parole del Governatore con cui spiega la ratio del provvedimento: “tutelare la salute di chi sta in Sicilia
“Nessuno intende negare l’accoglienza a chi ha bisogno e chiede aiuto – ha detto Zambuto – ma in questo momento prevale il senso di responsabilità in un momento davvero delicato”.
Controlli e ingressi limitati nei locali e negli esercizi pubblici, con sanzioni fino al massimo previsto per i trasgressori, ma anche misure sanitarie speciali per contrastare il diffondersi del virus tra i migranti sbarcati in Sicilia.
Continua la lotta all’abusivismo ad Agrigento. Fresca fresca, l’ordinanza firmata dal dirigente del quinto settore di Palazzo dei Giganti, in cui si intima la demolizione e il ripristino dei luoghi.
Avrebbe pensato bene di creare una depandance, collegata con tanto di scaletta, al suo alloggio popolare posto al pian terreno.
Dopo la Liguria, il Veneto e l’Emilia Romagna, anche la Sicilia dà il “liberi tutti” per quanto riguarda il trasporto pubblico infra ed interregionale.