Il blitz risale al 22 gennaio 2018, il clamore ha rilevanza nazionale: più di 50 gli arresti, viene smantellata la famiglia mafiosa della “Montagna” (da cui prende il nome il blitz) dell’agrigentino e delle province limitrofe. Vengono arrestati boss, gregari, persino amministratori politici.
Esigenze cautelari attenute e per questo l’imprenditore favarese Salvatore Vitello, 43 anni, è stato scarcerato.
Tre indagati nell’ambito dell’operazione antimafia denominata “Montagna” si sono avvalsi della facoltà di non rispondere al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Caltanissetta.
Nega ogni tipo di contatto con presunte famiglie mafiose. Il Sindaco di San Biagio Platani, Santino Sabella, si difende dalle accuse dopo essere stato arresto con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.
“La mafia esiste! Non dimentichiamolo in questi giorni di accese discussioni, per la scelta dei candidati alle elezioni politiche del 4 marzo, che vedono tutti i partiti alle prese con nomi e cognomi, sondaggi e polemiche di varia natura”.
“Prima Agrigento, oggi Messina. Al lavoro della Magistratura e dei Carabinieri va il mio plauso per le operazioni antiracket che stanno infliggendo un durissimo colpo ai vertici dei mandamenti e delle famiglie mafiose di Cosa Nostra nell’agrigentino e nel messinese. Solo così è possibile fare piazza pulita fra chi per anni ha messo le mani […]
Dopo il “terremoto” scaturito dopo l’operazione “Montagna” che ha disarticolato i vertici di due mandamenti e di sedici famiglie di “Cosa Nostra” agrigentina, sono momenti d’attesa anche per conoscere il futuro amministrativo del Comune di San Biagio Platani.
“Da parte nostra pieno appoggio e sostegno all’incessante opera di Magistratura e forze dell’ordine che mettono in campo tutte le azioni utili a debellare la filiera criminale che ha pervaso la nostra economia”.
Proventi dalla droga destinati a fronteggiare le esigenze delle presunte famiglie mafiose appartenenti a Cosa Nostra in caso di familiari arrestati e in carcere.
“Negli ultimi giorni un segnale importante giunge dalle attività investigative, prima il terremoto sul servizio idrico integrato della provincia di Agrigento, dopo l’operazione antimafia “Montagna”, certificano la presenza dello Stato, che alimenta le speranze di cambiamento e di rivitalizzazione del territorio”.