Sono sulla scrivania del procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, gli atti inviati dalla procura di Agrigento sul “caso” dell’indagine aperta nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini e del suo capo di Gabinetto in merito alla nota vicenda dei migranti a bordo della nave “Diciotti” della Guardia Costiera.
“Abbiamo riflettuto a lungo prima di prendere questa iniziativa ma poi, quando abbiamo appreso che nuove ipotesi di reato erano state aggiunte ai danni di Salvini e del suo capo di gabinetto, abbiamo rotto gli indugi e abbiamo deciso di muoverci“.
Dopo le polemiche scoppiate sul caso della nave della Guardia Costiera “Diciotti” con i 177 migranti rimasti per dieci giorni a bordo al porto di Catania, sembra aggravarsi la posizione del ministro dell’Interno Matteo Salvini.
“Esprimiamo forte e incondizionata solidarietà al Procuratore della Repubblica di Agrigento, Dott. Luigi Patronaggio, oggetto di gravi attacchi da parte di diversi esponenti politici nonché di una inqualificabile quanto ingiustificata aggressione mediatica da parte di alcuni organi di stampa”.
E’ l’ex Sindaco di Roma ed esponente del Movimento Nazionale per la Sovranità, Gianni Alemanno ad intervenire dopo l’annuncio dell’iscrizione nel registro degli indagati del ministro dell’Interno Matteo Salvini dopo il “caso” della nave Diciotti.
Continua a far discutere il “caso” della nave “Diciotti” della Guardia Costiera italiana ferma nel porto di Catania con a bordo 177 migranti soccorsi nella notte tra il 15 e il 16 agosto mentre erano su un barcone in avaria.
Le indagini sono iniziate ieri mattina alle ore 9 circa quando è giunta al “112” la segnalazione del rinvenimento di un cadavere in contrada Caltafaraci, in zona Favara Ovest.
Ancora un sopralluogo alla Cattedrale di Agrigento da parte del procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio e dei Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio.
Dopo le minacce e le intimidazioni al commissario straordinario del Comune di Licata, Maria Grazia Brandara, anche l’ex Sindaco Angelo Cambiano è intervenuto sulla vicenda.
“Sbarchi fantasma“. Sarebbe questo il nuovo allarme registrato nelle ultime settimane sulle coste agrigentine, dove centinaia di migranti arrivano in “silenzio” per tentare un nuovo futuro.