Sono dovuti intervenire gli uomini dei Vigili del Fuoco del comando provinciale di Agrigento in una strada nei pressi di Joppolo Giancaxio, dopo che tre piccoli cuccioli di cane sono stati gettati in un tombino.
“Per mezzo della sua società ha, a seguito di lavori ed investimenti verosimilmente ingenti, restituito alla collettività un bene storico ed architettonico che altrimenti sarebbe stato destinato all’oblio ed alla sicura rovina, con un lavoro di restauro se non perfetto, comunque nel complesso rispettoso dell’originale”.
Al termine di una lunga udienza, è arrivata la pronuncia del tribunale del riesame di Agrigento i quali hanno predisposto il dissequestro del castello Colonna di Joppolo Giancaxio.
Verrà depositata istanza di dissequestro del castello “Colonna” di Joppolo Giancaxio. I difensori della famiglia Firetto che gestiscono la struttura chiederanno l’annullamento del provvedimento di sequestro disposta dal gip del Tribunale di Agrigento.
Sequestrato il castello “Colonna” di Joppolo Giancaxio, struttura gestita dalla famiglia del sindaco di Agrigento, Calogero Firetto.
“La nascita ed il funzionamento dell’impianto di compostaggio, nel territorio di Joppolo Giancaxio, è stata salutata come un evento positivo da parte delle popolazioni ed amministrazioni del circondario perché avrebbe potuto risolvere i problemi di smaltimento della parte umida dei rifiuti solidi urbani con il riutilizzo,in agricoltura, del compost trattato”.
“Traendo spunto dalla recente notizia che vede “una sorta di terra dei fuochi a pochi passi dalla Valle dei Templi”, ritengo, opportuno e doveroso porre all’attenzione dell’opinione pubblica in generale, alcuni semplici spunti di riflessione”.
Si difende l’agrigentino residente a Joppolo Giancaxio 37enne Fabio Bellanca finito nei guai con l’accusa di avere costretto una donna di Petralia Sottana ad effettuare in suo favore alcune ricariche postepay e vaglia del valore complessivo di circa 30 mila euro.
Finisce in manette un 37enne agrigentino residente a Joppolo Giancaxio, accusato di numerose condotte estorsive ai danni di una donna di Petralia Sottana.
“Troppa violenza sui social network. Troppo odio, rancore e razzismo. I nostri figli vivono il web per tante ore al giorno correndo pericoli.