Politici, ex politici, amministratori, vertici di Girgenti Acque, avvocati, giornalisti, dirigenti pubblici e perfino il prefetto di Agrigento e il padre del ministro Angelino Alfano.
Rinvio a giudizio per cinque indagati accusati di avere cercato di occultare una tragica morte sul lavoro. Il fatto, avvenuto tre anni addietro a Canicattì, arriva dunque in aula dopo la decisione del gup del Tribunale di Agrigento, Alfonso Malato.
Sarebbero stati iscritti sul registro degli indagati, altri due soggetti del trapanese, riguardo l’inchiesta sul presunto giro del contrabbando di sigarette.
Sarebbe stata iscritta nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Agrigento una avvocatessa empedoclina per l’ipotesi di reato di furto e appropriazione indebita.
Sono sette gli indagati ai quali sono stati notificati l’avviso di conclusione delle indagini preliminari dopo l’inchiesta denominata “Saponara” del giugno del 2014, su un presunto giro di sfruttamento della prostituzione nel centro storico di Agrigento.
Sarebbero 21 i soggetti rinviati a giudizio per un presunto giro di droga nell’agrigentino.
Sarebbero oltre 250 gli indagati, soprattutto medici e docenti, coinvolti nel nuovo filone d’inchiesta della ormai famosa “La carica delle 104“.
Sono stati iscritti nel registro degli indagati due soggetti che sarebbero indagati dalla Procura della Repubblica di Sciacca per la rapina, effettuata nel luglio del 2015, ai danni una anziana donna di 88 anni.
Dopo la morte del piccolo Samuele Miceli a causa di un incidente stradale avvenuto martedì scorso in contrada Omomorto nei pressi di Siculiana, la Procura della Repubblica di Agrigento avrebbe iscritto nel registro degli indagati tre persone.
Sarebbero cinque gli indagati, dopo la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, per la vicenda relativa alla realizzazione del parcheggio nei pressi della Valle dei Templi.