Sarebbe entrato nell’aula del Tribunale di Agrigento minacciando un giudice in servizio alla sezione civile poiché riteneva che quest’ultimo avrebbe negato un risarcimento al figlio.
La Corte di Appello accoglie la richiesta di ricusazione del presidente dell’Ufficio gip del Tribunale di Agrigento Francesco Provenzano, presentata dall’avvocato agrigentino Giuseppe Arnone (in foto).
Sarà ricordato oggi pomeriggio a Messina, presso la Facoltà di Giurisprudenza, Rosario Livatino il giovane magistrato del Tribunale di Agrigento ucciso il 21 settembre 1990 quando ancora non aveva compiuto 38 anni.
Un ricordo a “tutte le persone che in Italia hanno pagato con la vita la loro lotta contro le mafie“. E’ così che Papa Francesco ha voluto ricordare stamani le vittime di mafia in occasione dell’incontro con i membri della Commissione parlamentare antimafia.
E’ terminato il processo di beatificazione del giudice Rosario Livatino. Si è infatti concluso a Milano, al tribunale ecclesiastico, l’ultima “tappa” propedeutica al passaggio in Vaticano che potrà portare il “giudice ragazzino” alla beatificazione.
Girgenti Acque non poteva sostituire il contatore idrico a insaputa dell’utente. In sintesi è questa la decisione del presidente della sezione civile del Tribunale di Agrigento che ha rigettato l’appello proposto dall’ente gestore del servizio idrico che si era opposta alla sentenza del giudice di pace di Agrigento.
Potrebbe esserci anche un giudice, forse in servizio ad Agrigento, fra i presunti “clienti”, per lo più professionisti della ‘Palermo bene’, dei pusher arrestati nei giorni scorsi in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice delle indagini preliminari presso di Tribunale di Palermo Guglielmo Nicastro, su
Si svolgerà domani pomeriggio a Catanzaro presso la sala consiliare dell’ex Provincia Regionale un incontro formativo sulla figura del Giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990 alle porte di Agrigento.