L’Italia è già in piena fase due anche se il timore di una ricaduta incombe. Si scommette sul buonsenso degli italiani e il meccanismo dei controlli si allenta, le multe e le denunce sono diminuite.
Analizzare le cifre dei casi di Covid dall’inizio dell’epidemia fino a ora. Passo fondamentale per cercare di capire cosa potrebbe accadere nella fase 2, quella del semi-liberi tutti.
Pronti, via. l’Italia, una delle grandi convalescenti d’Europa si rimette in cammino, con la paura di eventuali ricadute, legate all’intensificazione dei contatti sociali che il deconfinamento, seppur parziale, porta con sé.
Il lungomare di Napoli oppure le strade dello shopping nel centro di Roma dovrebbero ritrovare nelle prossime ore se non le folle abituali almeno un po’ più di movimento con la riduzione parziale del distanziamento sociale che in Italia schiude la fase due.
C’e’ polemica nel Regno Unito sull’opportunità di allentare il confinamento. Una parte dell’opinione pubblica britannica infatti teme una recrudescenza virale.
Un difficile equilibrio. I governi europei tentano di combinare i bisogni di tornare progressivamente alla vita normale con la suprema necessità della sicurezza sanitaria.
Mentre il Regno Unito ha superato Spagna e Francia, per vittime di Covid-19 in Europa, secondo solo all’Italia, il Paese è stato messo in guardia dagli esperti: si trova in un “momento pericoloso” e il picco del virus non è ancora passato.
Uno dopo l’altro, i governi europei hanno svelato come intendono passare alla cosiddetta fase 2, per alleviare la tensione sull’economia, evitando allo stesso tempo una ripartenza dei contagi.
Eccoci! Giovedì 7 novembre la prima proiezione della nostra nuova cine-rassegna in collaborazione con Spazio Temenos dedicata all’Europa: storie private che si coniugano con grandi momenti della Storia europea.
La Commissione Politica sociale, istruzione, occupazione, ricerca e cultura del Comitato delle Regioni (Sedec) ha deciso oggi, a larghissima maggioranza, di elaborare un parere, che sarà presentato al plenum del CdR, e che avrà come punto cardine l’adozione della Carta di Agrigento per una nuova agenda europea per la Cultura.