Un 35enne di Canicattì è stato arrestato dai poliziotti del locale Commissariato che hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dall’ufficio Esecuzioni penali della Procura della Repubblica di Agrigento.
Nelle prime ore del mattino di oggi i Carabinieri del Reparto Operativo e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Agrigento, hanno tratto in arresto tre persone residenti a Licata, e Ravanusa per numerosi gravi reati di estorsione, furto pluriaggravato, incendio doloso, inquinamento ambientale.
Estorsione aggravata, tentata estorsione, lesioni personali, violenza privata in concorso, nonché detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Sono queste le accuse rivolte – a vario titolo -nei confronti di cinque licatesi – due 21enni, un 18enne e due 22enni – gravemente indiziati dopo l’operazione dei militari della Compagnia di
I Carabinieri della Compagnia di Licata hanno dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto emesso, dalla Procura della Repubblica di Agrigento, a carico di un 39enne del posto, perché ritenuto responsabile di estorsione e rapina ai danni dei propri genitori.
Dalle prime luci dell’alba, i Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria stanno eseguendo, nelle Province di Reggio Calabria, Agrigento, Cosenza, Messina, Milano e Roma, un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 27 soggetti, emessa dalla Sezione G.I.P. del Tribunale reggino, su richiesta della locale Procura della Repubblica –
Per le ipotesi di reato di estorsione e rapina, un 46enne di Licata è stato arrestato dai militari dell’Arma dei Carabinieri che hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento, su richiesta della Procura.
In esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Agrigento, i poliziotti del Commissariato di Canicattì hanno arrestato un 58enne poiché riconosciuto colpevole dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, detenzione abusiva di armi, estorsione, rapina ed atti persecutori.
Avrebbe cercato di estorcere del denaro al padre e alla sorella brandendo un cacciavite. Protagonista un 24enne agrigentino che è stato denunciato, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Agrigento per l’ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia, violenza provata, danneggiamento ed estorsione.
Sono stati rimessi in libertà i quattro tunisini – componenti dell’equipaggio di un peschereccio – finiti nei guai con l’accusa di atti di depradazione.
Chiesta la condanna a 5 anni e 3 mesi di reclusione per un 36enne agrigentino accusato di estorsione, minacce e maltrattamenti. L’uomo – secondo l’accusa – avrebbe aggredito e minacciato un compagno di cella per estorcergli sigarette, generi alimentari e indumenti.