Dopo l’annuncio del Sindaco Peppe Pendolino, il Consiglio Comunale di Aragona ha deliberato lo stato di dissesto finanziario dell’Ente.
“Chiedevamo una prova di coraggio e di speranza per la città di Favara, nessun miracolo per carità, ma sicuramente il massimo sforzo per ripartire. Ci siamo trovati, invece, davanti ad una resa incondizionata. La più facile per auto salvaguardarsi e certamente più comoda per chi amministra, la più brutale però per i cittadini.”
Un altro comune agrigentino ufficialmente in dissesto finanziario. Ieri il Consiglio Comunale di Favara ha dato il via libera alla proposta di dissesto presentata dopo la convocazione d’urgenza del Presidente del Consiglio Comunale, Salvatore di Naro.
Anche il Comune di Favara probabilmente oggi dichiarerà il “dissesto finanziario“. Il Consiglio Comunale è infatti chiamato stasera a discutere e votare la proposta di dissesto che nei giorni scorsi ha avuto l’ok da parte della Commissione Bilancio.
A seguito della deliberazione di giunta municipale n.23 del 23/09/2016 del Comune di Porto Empedocle, la Conferenza dei Capigruppo riunitasi in data odierna, ha deliberato di portare in consiglio comunale, convocato in data 12 ottobre alle ore 18, la proposta di dissesto finanziario ai sensi dell’art.246 del D.Lgs. 267/2000.
Comune di Favara quasi al dissesto. Il Consiglio Comunale, nella seduta di ieri, ha infatti approvato il conto consuntivo dell’esercizio finanziario del 2015. Con 11 Sì, 5 No e 1 astenuto, si è data immediata esecutività all’atto che nei fatti apre al dissesto finanziario.
“Oggi (ieri ndr) è stato il primo di una serie di incontri per comunicare le cause del fallimento del Comune di Favara. Useremo ogni mezzo a nostra disposizione, se è necessario faremo il “porta a porta” per spiegare ai nostri concittadini le cause e i responsabili del dissesto finanziario“.
Presentato, in “pubblica piazza”, dal neo sindaco Anna Alba, la bozza del nuovo organigramma del comune di Favara.
Province siciliane prossime al dissesto finanziario. È il grido d’allarme lanciato dai Segretari e Ragionieri Generali delle nove Province siciliane riunitisi a Enna.