Niente “sconti” per l’Akragas. Ieri è arrivata infatti l’attesa sentenza sui ricorsi presentati in merito al processo nato dall’inchiesta denominata “Dirty Soccer” sul “calcioscommesse”.
Dopo le gioie ecco che in casa Akragas arrivano i “dolori”. Sono arrivate nel primo pomeriggio di oggi infatti le decisioni del Tribunale Federale Nazionale, Sezione Disciplinare, presieduto da Sergio Artico in merito al procedimento istruito dalla Procura Federale sportiva dopo l’operazione denominata “Dirty Soccer” sul calcio scommesse.
La Procura di Catanzaro, ha quantificato le penalizzazioni e ammende alle società, 148 per la precisione, convolte nell’inchiesta di calcio scommesse “Dirty Soccer”.
Primo atto per la vicenda “Dirty soccer”, l’inchiesta di calcio scommesse che ha travolto l’Akragas e un suo ex calciatore Salvatore Astarita.
Un quadro altamente inquietante quello che emerge nelle indagini condotte dalla Dda presso la Procura di Catanzaro riferite alla operazione di calcioscommesse denominata “Dirty Soccer”.
“Apprendiamo da notizie di stampa di una nuova inchiesta sul calcio-scommesse, in cui sarebbero coinvolti calciatori, dirigenti e presidenti di club. È necessario puntualizzare che l’Akragas è del tutto estranea a questi fatti, anzi è semmai vittima e persona offesa“.
Anche la gara del 9 novembre del 2014 fra Neapoli e Akragas è fra gli incontri sotto la lente d’ingrandimento dopo lo scandalo dell’operazione “Dirty Soccer” condotta dai magistrati della Dda, la Direzione distrettuale antimafia, presso la procura di Catanzaro, che riguardano, tra gli altri, anche presidenti, dirigenti di club e calciatori.