Nessuna intenzione di fuggire all’estero. Si difende il 68enne Leo Sutera, originario di Sambuca di Sicilia, e considerato dagli investigatori uno dei vertici di Cosa Nostra agrigentina.
Si difende l’agrigentino residente a Joppolo Giancaxio 37enne Fabio Bellanca finito nei guai con l’accusa di avere costretto una donna di Petralia Sottana ad effettuare in suo favore alcune ricariche postepay e vaglia del valore complessivo di circa 30 mila euro.
Per la difesa del 37enne, finito agli arresti domiciliari con l’accusa di avere messo a segno due rapine a Canicattì, l’uomo era incapace di intendere e di volere quando ha commesso il fatto.
Il pubblico ministero chiede la condanna a dieci anni di reclusione per un pescatore 51enne di Porto Empedocle, accusato di aver sparato in un agguato a Favara ad un trentunenne davanti ad un bar avvenuto il 13 aprile dello scorso anno.
L’avvocato agrigentino Salvatore Pennica (in foto) si oppone alla richiesta di archiviazione, chiedendo una nuova udienza per illustrare alcuni dettagli relativi alla morte dell’agrigentino Pierino Tutino, avvenuta il 22 ottobre del 2015.
Parola alla difesa dopo la requisitoria del pubblico ministero nell’ambito del processo scaturito dalla morte della giovane Chiara La Mendola, avvenuta tragicamente il 30 dicembre del 2013 in via Cavaleri Magazzeni.
Si svolgerà il prossimo 5 aprile davanti ai giudici del Tribunale del Riesame l’udienza fissata dopo il ricorso presentato dai difensori dell’imprenditore agrigentino Vincenzo Sinatra, finito agli arresti domiciliari con l’accusa di avere acquistato un terreno demaniale inalienabile grazie a presunti accordi collusivi con funzionari regionali.
Calogero Pisano candidato alla Camera nel collegio uninominale e plurinominale di Agrigento, interviene su due temi fondamentali quali quelli della difesa e della famiglia per dare un cambio di passo a tutela degli italiani.
Chiesta la proroga delle indagini dai difensori di Gaetano Sciortino, l’operaio 53enne, accusato dell’omicidio del marmista di Cattolica Eraclea Giuseppe Miceli (in foto), di 67 anni.
L’ipotesi dei consulenti della Procura non sarebbe convincente. E’ quanto dichiarano nella sostanza i consulenti di parte di due imputati di Palma di Montechiaro, Luigi e Giuseppe Bracco, rispettivamente padre e figlio di 61 e 33 anni.