Avrebbero negato e smentito tutto. Si tratta di due delle tre presunte vittime che sarebbero state costrette a lavorare in campagna per pochi euro in condizioni pessime.
Una vera e propria organizzazione dedita al reclutamento di personale da destinare al lavoro sui campi. Questa l’accusa per le due donne, madre e figlia, ritenute essere al centro dell’operazione effettuata dai militari dell’Arma dei Carabinieri per il contrasto al fenomeno del caporalato nelle campagne agrigentine.
“Altri negrieri, altri sfruttatori dei nuovi schiavi delle campagne, sono stati fermati nella provincia di Agrigento. Siamo grati a magistratura e forze dell’ordine perché danno efficacia alla legge anticaporalato che è una conquista di civiltà ottenuta dalle organizzazioni sindacali nel nostro Paese. L’organizzazione sgominata in queste ore riusciva a intascare sino a un
Un plauso alla magistratura e alle forze dell’ordine per l’operazione che ha portato a 7 fermi tra Agrigento, Campobello di Licata e Naro nei confronti dei componenti di una presunta organizzazione criminale che, secondo i reati ipotizzati, faceva arrivare lavoratori dell’Est per sfruttarli nelle campagne, viene dalla Flai Cgil Sicilia e di Agrigento.
Alle prime ore di oggi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento ed i colleghi del locale Nucleo CC Ispettorato del Lavoro hanno eseguito 8 fermi di indiziato di delitto disposti dalla Procura della Repubblica di Agrigento a conclusione di un’indagine sul fenomeno del caporalato nelle campagne fra Agrigento e Licata.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento e del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno eseguito nella notte sette fermi emessi dalla locale Procura della Repubblica nei confronti dei componenti di una organizzazione criminale che faceva giungere in provincia lavoratori dell’est con visto turistico, per poi sfruttarli nelle campagne per pochi euro all’ora.
Sarebbero stati sorpresi a raccogliere uva nei campi senza alcun contratto di lavoro. In tutto sarebbero quattro i lavoratori in nero scoperti nelle campagne fra Licata, Campobello di Licata e Palma di Montechiaro, dai poliziotti della divisione Anticrimine della Questura di Agrigento.
La Questura di Agrigento prosegue nell’attività di contrasto al fenomeno del caporalato.
Restano agli arresti domiciliari due romeni.
Nelle ultime ore, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato Lavoro unitamente a quelli del Comando Provinciale di Agrigento e della Compagnia di Sciacca, hanno effettuato una vasta operazione sul territorio riberese, tesa al contrasto del fenomeno del “caporalato” e dello sfruttamento del lavoro irregolare.