Si è tenuto in data 16 luglio 2024, il tavolo di contrasto al caporalato costituito nell’ambito del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, con l’obiettivo di esaminare le linee di intervento e di presa in carico riguardanti gli insediamenti informali e/o abusivi presenti in provincia al fine di combattere lo sfruttamento dei lavoratori agricoli.
Un piano quinquennale straordinario e integrato di interventi per il contrasto delle forme di caporalato e di grave sfruttamento lavorativo ai danni dei lavoratori stranieri nelle cinque regioni del Sud Italia (Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata e Campania).
Sarebbero sedici le persone indagate nell’agrigentino e nel nisseno nell’ambito di una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta e condotta da polizia e carabinieri.
Il contrasto del caporalato in agricoltura e l’affermazione dei diritti dei lavoratori stranieri sono i temi che verranno affrontati domani, 4 ottobre, a partire dalle 15,30, ad Agrigento, nella sede della Fondazione Mondoaltro (via Barone 2/A), durante un incontro promosso dall’assessorato della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, Ufficio speciale
Si è insediato il tavolo regionale di contrasto al grave sfruttamento lavorativo e al caporalato.
Il Programma Su.Pr.Eme. (Sud Protagonista nel superamento delle Emergenze in ambito di grave sfruttamento e di gravi marginalità degli stranieri regolarmente presenti nelle 5 regioni meno sviluppate, Puglia Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia) è stato presentato stamani durante il meeting organizzato dalla Prefettura di Agrigento cui ha preso parte, in modalità
Confermata dai giudici della Corte di Appello di Palermo la sentenza di primo grado che aveva inflitto sei condanne nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti essere coinvolti nell’inchiesta denominata “Ponos” su una presunta associazione a delinquere che avrebbe sfruttato lavoratori nei campi agrigentini.
Cambia la stagione, cambiano i frutti raccolti, ma l’attenzione dei Carabinieri resta sempre alta contro i fenomeni di sfruttamento del lavoro.
Restano in carcere le due principali indagate nell’ambito dell’operazione “Ponos” che ha portato all’arresto di otto persone accusate di associazione a delinquere, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento del lavoro.
I giudici del Tribunale del Riesame, dopo il ricorso presentato dai difensori di alcuni indagati nell’ambito l’operazione “Ponos” sul fenomeno del caporalato nelle campagne fra Agrigento e Licata, hanno escluso sotto il profilo indiziario i reati di associazione e delinquere e favoreggiamento della permanenza dei clandestini.