“I Comuni della provincia di Agrigento si mettano in regola con quanto prescritto dal codice antimafia e provvedano a pubblicare l’elenco dei beni confiscati alla mafia ricadenti nei loro territori”.
“Confiscati e abbandonati. Dalla denuncia alla proposta“. E’ il titolo dell’incontro-dibattito che si terrà oggi al Teatro Comunale “Re Grillo di Licata, sul tema dei beni confiscati alla mafia.
Ammonterebbe a circa tre milioni di euro il patrimonio confiscato a Giancarlo Buggea (in foto) da parte della Dia di Agrigento.
In un’operazione congiunta la Polizia di Stato, i carabinieri e la Guardia di finanza hanno sequestrato oltre 13 milioni di euro di patrimonio appartenenti ai boss affiliati al super latitante Matteo Messina Denaro.
Dopo l’incontro richiesto in data 21 ottobre che nasceva a seguito della iniziativa della CGIL di Montevago sul tema dei “beni confiscati” alla criminalità mafiosa e sul loro riutilizzo al fine di creare lavoro produttivo, il segretario generale della CGIL Agrigento, Massimo Raso (in foto), ha chiesto nuovamente un vertice con il Prefetto di Agrigento,
La Fillea CGIL di Agrigento intende discutere di “beni confiscati alla mafia” anche nella nostra provincia, con particolare riferimento alle Aziende confiscate (la scelta di Montevago non è casuale) e rivendica rapporti più organici e stretti tra sindacato, agenzia dei beni confiscati, tribunale, amministratori giudiziari, per intervenire già dal primo giorno del sequestro
Solo una minima parte dei beni confiscati alla criminalità organizzata e nella disponibilità del patrimonio dell’Agenzia nazionale viene definitivamente assegnata.
“Quello di oggi è un importante tassello che si aggiunge ad un percorso di legalità fortemente voluto da questo governo.