Nel pomeriggio di ieri il Sindaco Giuseppe Galanti assistito dai tecnici dei Dipartimenti Lavori Pubblici e Territorio ed Ambiente del Comune, ha incontrato al Palazzo di Città i rappresentati dell’Associazione “A Testa Alta” per dare seguito al discorso già precedentemente avviato sulla gestione dei Beni Confiscati alla Mafia.
Nessuna restituzione alla collettività per i beni confiscati alla mafia nella zona di Licata.
L’assessore comunale al Bilancio di Palma di Montechiaro, Alessandra Fiaccabrino, espressione del gruppo consiliare di maggioranza “Bene Comune”, con i consiglieri D’Orsi e Falco, annuncia che l’Agenzia nazionale dei beni confiscati alla mafia ha trasmesso al Comune di Palma il decreto di assegnazione di una Fiat Panda, confiscata secondo la normativa in materia.
Il comune di Agrigento ha manifestato il suo interesse per acquisire ben 20 proprietà, tra appartamenti, magazzini e appezzamenti di terreno sequestrati alla malavita organizzata.
Nella mattinata odierna si è tenuta presso il Palazzo del Governo di Agrigento una conferenza di servizi indetta dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata finalizzata all’acquisizione delle manifestazioni di interesse dei beni immobili confiscati in via definitiva sul territorio della
“Il comune di Montevago, così come deliberato dal consiglio comunale, ha manifestato l’interesse all’acquisizione dei beni confiscati alla mafia ricadenti nel proprio territorio al fine di realizzare progetti sociali”.
Affidati alla cooperativa sociale “Rosario Livatino – Libera Terra” gli ultimi 33 ettari di terreni confiscati alla mafia di contrada Virgilio a Naro.
“Dal letame può nascere un fiore” scriveva De Andrè, ed è ciò che è accaduto con i beni confiscati alla mafia.
Ultima seduta per l’attuale consiglio di amministrazione del consorzio agrigentino per la legalità e lo sviluppo, presieduto negli ultimi due mandati da Mariagrazia Brandara (in foto).
Solo quale settimana addietro l’allarme lanciato a Licata dall’associazione “A testa Alta“, in occasione dell’incontro-dibattito sui beni confiscati alla mafia, sulla mancata pubblicazione da gran parte dei comuni dell’agrigentino degli elenchi.