I giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento hanno scarcerato il giovane 26enne Gerlando Massimino, arrestato lo scorso 6 febbraio dai militari dell’Arma dei Carabinieri.
Aperto il dibattimento nella giornata di ieri nell’ambito del processo a carico del presunto boss Antonio Massimino e del nipote Gerlando.
Confermata dal Tribunale del Riesame l’ordinanza cautelare nei confronti del 50enne Antonio Massimino e del nipote Gerlando di 26 anni.
Sarebbero state utilizzate nell’ambito di altro procedimento. Per questo, la difesa rappresentata dall’avvocato Salvatore Pennica, ha chiesto la non utilizzabilità delle videoriprese nell’ambito dell’inchiesta che vede coinvolto l’agrigentino Antonio Massimino e in nipote Gerlando, arrestati lo scorso 6 febbraio poiché trovati in possesso di
Approda al Tribunale del Riesame l’inchiesta sul 50enne agrigentino Antonio Massimino e sul nipote Gerlando di 26 anni, arrestati lo scorso 6 febbraio dai Carabinieri poiché trovati con un piccolo arsenale.
Era il giugno dello scorso anno quando i militari dell’Arma dei Carabinieri di Favara e quelli del Reparto Operativo scoprirono e sequestrarono un vero e proprio arsenale detenuto da un insospettabile infermiere cinquantunenne di Favara.
Il giudice per l’udienza preliminare di Agrigento, Alfonso Malato, ha condannato a due anni e tre mesi di reclusione il pastore di Ravanusa di 31 anni accusato di possedere un piccolo arsenale e alcune piantagioni di sostanza stupefacente nell’ovile.
Al vaglio dei Ris di Messina, l’arsenale trovato mesi fa nell’abitazione di un infermiere di Favara.
Fucili munizioni e granate, questo quanto ritrovato a Favara dai Carabinieri in un luogo insolito per un arsenale: un tubo incastrato in un muretto.
Resta in carcere l’insospettabile infermiere di anni arrestato dai Carabinieri dopo essere stato scoperto in possesso di un vero e proprio arsenale all’interno della propria abitazione a Favara.