Ettari di terreno coltivati a grano andati in fumo insieme a paglia e foraggio. E’ accaduto a Naro, in contrada “Gibbisa”, su alcuni terreni appartenenti ad una cooperativa sociale che si occupa della gestione di beni confiscati alla mafia.
Consegnato alla commissione regionale antimafia presieduta dall’on. Claudio Fava, il dossier, sull’azienda confiscata alla mafia “Calcestruzzi Belice srl”.
Il Sig. G.S., di 43 anni, titolare di una ditta individuale, aveva chiesto all’Assessorato regionale delle risorse agricole l’accesso ad alcuni benefici di cui agli interventi della Misura 121, del bando 2009/2011, seconda sottofase PSR Sicilia;
Slot machines, ma anche i proventi dei parcheggi abusivi in località balneari quali Mollarella e poi ancora estorsioni, fino a coinvolgere anche un cantiere in Germania: sono questi i tratti salienti illustrati nella conferenza stampa successiva al blitz “Assedio”.
Dopo Girgenti Acque anche la società Hydortecne avrebbe ricevuto stamani una interdittiva antimafia da parte della Prefettura di Agrigento.
Dieci condanne e una assoluzione. E’ questo l’esito a cui sono arrivati i giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento nell’ambito del processo sorto dal troncone ordinario della maxi inchiesta antimafia “Icaro”.
Rigettata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo la richiesta di revoca della custodia cautelare in carcere per il 46enne Vito Riggio di Menfi, coinvolto nell’operazione antimafia “Opuntia”.
Richiesta di rinvio a giudizio per ben 59 soggetti coinvolti nella maxi inchiesta denominata “Montagna” che lo scorso 22 gennaio ha sgominato i presunti vertici di “Cosa Nostra” agrigentina.
Questa mattina è stata pubblicata la Relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia nel secondo semestre del 2017.
La Corte di Cassazione annulla con rinvio al Riesame l’ordinanza di arresto emessa a carico del 51enne favarese Calogero Maglio, coinvolto nell’operazione antimafia denominata “Montagna” condotta dai militari dell’Arma dei Carabinieri nell’agrigentino che ha disarticolato i presunti vertici di due mandamenti e di sedici famiglie presumibilmente