Stemma al Comune di Agrigento, la replica di Criminisi: “nessuno può metterne in dubbio la legalità”
Dopo la lettera al Sindaco di Agrigento inerente il nuovo stemma del Comune di Agrigento, si registra la nota di replica dell’artista Sergio Criminisi:
“Carissimo signore che, furbamente “non vuole offendere l’artista” ma che poi descrive come “pupazzetti” i giganti e che inoltre continua ad asserire L’ILLEGALITÀ del mio operato, sappia e tenga a mente una volta per tutte che:
1- Se non fosse stato seguito tutto l’iter burocratico nella massima trasparenza e legalità, se non fosse stato rispettato o peggio, come lei asserisce, se fosse stato violato l’articolo 14, questo nuovo stemma non sarebbe stato minimamente considerato DALL’UFFICIO ARALDICA DI PALAZZO CHIGI che ha peraltro seguito e, man mano APPROVATO, passo dopo passo tutto il mio operato. E bisogna ringraziare profondamente il Dott. Domenico Sinalunga che in questi tre anni e nonostante fosse andato in pensione, ha “lottato burocraticamente” e continuato a seguire tutto , altrimenti adesso non esisterebbe lo stemma nuovo.
Ne sarebbe stato firmato ed ufficializzato dal PRESIDENTE MATTARELLA in persona. Detto ciò , lei e i suoi sostenitori che per 77 anni avete dormito e ad un tratto vi siete svegliati ergendovi a conoscitori e studiosi , o portate ed impugnate delle documentazioni che provino l’illegalità nelle procedure per la realizzazione dello stemma oppure siate pronti, qualora doveste continuare con queste affermazioni, ad azioni legali.
2- a me è stato chiesto e commissionato un NUOVO STEMMA e non mi è stato chiesto di COPIARE lo stemma del XV SECOLO. Se la richiesta fosse stata quest’ultima io avrei rifiutato poiché “copiare” non è il mio lavoro. Io ho preso spunto (ripeto, preso spunto) da esso proprio per non discostarmi totalmente da quello che è stato il primo vero stemma della città.
Lei dice che “le forme armoniose” dei giganti originali sono state stravolte. Bene. Le cose sono due: o lei non ha il senso delle proporzioni, oppure i suoi gusti sono discutibili. È risaputo che le proporzioni delle raffigurazioni di soggetti umani, dall’anno 1000 in poi, venivano realizzate con forme tozze e sproporzionate (testa grande e arti corti). Io ho “sfinato”, rese più “attuali” le forme e le proporzioni anatomiche e non ho “RIDICOLIZZATO” i giganti come lei sostiene. Cerchi anche di ricordare, d’ora in poi, che io “non ridicolizzo” se non con le vignette umoristiche. Il nuovo stemma non ha nulla di ridicolo e non offende la nostra Agrigento. E’ lei o chi come lei caro signore, che ama vivere accendendo polemiche vuote e sterili, ad offendere la città. Lei non voleva “offendere l’artista” ma mi creda, lo ha fatto ed anche con classe e gliene do atto, è stato furbetto.
3- il nuovo stemma può piacere come non può piacere, lo si può criticare o elogiare ma nessuno deve MAI PIÙ PERMETTERSI DI METTERNE IN DUBBIO LA LEGALITÀ“.