Per la FP CGIL hanno partecipato il segretario regionale Alfonso Buscemi e Antonio Cutugno coordinatore provinciale sanità accompagnati da due rappresentanti dei lavoratori. Al centro della discussione la stabilizzazione dei precari messa in campo dall’ASP ritenuta insufficiente dall’organizzazione sindacale perché i posti messi a disposizione per i lavoratori di categoria C sono pochi e di conseguenza non si premierebbe l’esperienza acquisita di circa ottanta persone. Inoltre, nell’attuale piano di assunzioni circa la metà di questo personale resterebbe fuori vedendosi, ancora una volta, dopo vent’anni di precariato allontanare la prospettiva di una soluzione che darebbe serenità alle loro famiglie.
“E’ importante sottolineare il clima positivo venutosi a creare nel tavolo di concertazione in Prefettura, in verità, un buon lavoro è stato fatto nell’incontro tecnico bilaterale tenutosi nei giorni precedenti per una prima valutazione di come poter operare per dare risposte positive a tutto il personale senza per questo andare a inficiare gli atti sin qui prodotti che comunque riteniamo diano risposte a molti lavoratori; sono stati fatti piccoli passi in avanti rispetto al punto di partenza – dichiarano i due rappresentanti sindacali – la disponibilità di trasformare alcuni posti vuoti in dotazione organica è significativa e consente di dare una prima risposta alla nostra richiesta; la discussione non si è chiusa perchè il Commissario non è convinto rispetto alla possibilità di allargare il numero dei posti alla categoria C in quanto se tali posti sarebbero utilizzati con le procedure di cui al comma 2 dell’articolo 20 del Dlgsvo 75/17 meglio conosciuto come decreto Madia il 50% dei posti dovrebbero essere destinati all’esterno vanificando di fatto l’eventuale sforzo dell’Amministrazione di tentare di assumere quanto più possibile precari.
Rispetto alla proposta della CGIL di procedere con l’ assunzione di tutti quelli che hanno i requisiti del comma 1 della già citata norma il Commissario ha avanzato dei dubbi sull’interpretazione che si fa della circola applicativa n. 3/17. In questo quadro di incertezza dandosi atto reciprocamente che non bisogna lasciare nulla di intentato per raggiungere entrambi gli obiettivi di stabilizzare nel rispetto della valorizzazione delle competenze e lavorare per prosciugare tutto il bacino del precariato le parti hanno convenuto di tornare ad incontrarsi in settimana per comprendere se ci sono le condizioni di chiudere positivamente la questione”.