Il corpo sul campo, la mente e il cuore a Ravanusa. Si è concluso, ieri sera 9 gennaio, al Maracanã Soccer club di Agrigento, il torneo del cuore: “Uno smash di solidarietà per Ravanusa”.Iniziato il giorno dell’Epifania, il 6 gennaio, l’iniziativa ha coniugato un binomio vincente, sport e solidarietà. Uniti in questo progetto tutti circoli sportivi della provincia di Agrigento per stringersi ai familiari delle vittime della strage dell’11 dicembre scorso, a Ravanusa, e per cercare di dare un contributo economico e ringraziare il comando provinciale di Agrigento dei Vigili del Fuoco. Ieri sera, la cerimonia conclusiva alla presenza dei Sindaci di Ravanusa , Carmelo D’Angelo, di Campobello di Licata ( di cui era originaria Selene Pagliarello con in grembo Samuele) Giovanni Picone, dell’assessore alla solidarietà di Ravanusa, Lisa Alaimo, dell’assessore comunale allo sport del comune di Agrigento, Costantino Ciulla, del presidente della commissione sport, turismo, cultura e spettacolo Carmelo Cantone e di una delegazione dei vigili del fuoco del comando provinciale di Agrigento. Nei prossimi giorni il ricavato verrà consegnato , tramite bonifico bancario, all’associazione del comune di Ravanusa che si sta occupando degli sfollati a seguito dell’esplosione dell’11 dicembre. Commovente la cerimonia conclusiva in cui dei ragazzini hanno anche letto dei pensieri dedicati al piccolo Samuele, alle vittime e ai vigili del fuoco. Proiettato un video , realizzato da Agrigentotv, con le immagini della strage che ha colpito l’intera nazionale. Il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo, ha ricordato quei momenti: “All’inizio abbiamo sperato ma nel corso delle 72 ore sappiamo come è finita. I familiari delle vittime hanno avuto una compostezza, una forza incredibile, aspettavano con la speranza che qualcuno uscisse vivo. Mario Carmina ha perso tutto, non ha neanche la casa e i ricordi ed è drammatico, come lui tanti altri. Ci sono le indagini in corso, speriamo che si arrivi alla verità anche per accertare le responsabilità. La preoccupazione è che questo fatto possa accadere anche in altre parti della nostra regione. Abbiamo avuto la vicinanza di tutti. E’ importante pensare anche a chi è rimasto, abbiamo 130 persone sfollate, 40 famiglie che sono rimaste senza casa. Speriamo che le istituzioni continuino a starci vicini. Ci sono zone d’Italia, come Genova, che in due anni hanno avuto una risposta concreta, e altre zone terremotate della nostra provincia che attendono dopo 40 anni, noi vogliamo seguire il primo modello e speriamo che Ravanusa venga ricordata perchè ci possa essere un modello di ricostruzione, rigenerazione per dare la possibilità alle persone che hanno perso tutto di continuare a vivere in maniera dignitosa”. Un forte “grazie” è partito per i vigili del fuoco: “Siamo intervenuti subito sul posto- ha raccontato il capo reparto Lillo Mendola-. Molti di noi , fuori dal servizio, sentita la notizia abbiamo indossato la divisa mettendoci a disposizione. Abbiamo sentito la vicinanza della popolazione di Ravanusa e del sindaco D’Angelo. Ci arrivavano bevande e cibo.”Il sindaco di Campobello di Licata, Gianni Picone, ha “raccontato” Selene Pagliarello: “Il giorno in cui è stata eseguita l’autopsia su questa giovane donna- ha detto- Samuele è stato fatto nascere, è stato vestito e riposto tra le braccia della mamma. Selene era una giovane impegnata nel volontariato, nella parrocchia, nella comunità di Campobello di Licata, e poi come infermiere è stata impegnata anche ad Agrigento. Noi come amministrazione cercheremo di fare qualcosa in memoria di Selene, del marito e del piccolo Samuele.” Notevole il contributo dato per l’organizzazione del torneo dall’associazione Friends padel di Agrigento che ha anche trasmesso in streaming la cerimonia. Per la cronaca, a vincere il torneo per la categoria intermedio maschile è stata la coppia Coltelli-Bosco, per la categoria principiante, sempre maschile, il duo Musotto-Italiano. Le finali delle altri due categorie, intermedio e principiante misto, saranno disputate domenica prossima 16 gennaio.