Ne abbiamo parlato con uno dei gestori del rinomato locale “Lo Sperdicchio” di Aragona, Calogero Cacciatore, considerato uno dei maggiori “esperti” nell’arte culinaria della specialità aragonese che negli anni ha conquistato tutta la provincia agrigentina.
Dalle antiche tradizioni, il “Taganu” prende il nome dal particolare tegame di terracotta in cui viene preparato e messo a forno. Si sconoscono le sue origini, ma probabilmente ha avuto una derivazione contadina assumendo con il passare degli anni un significato celebrativo della ricorrenza pasquale. E’ divenuto, a poco a poco, una componente essenziale delle tradizioni del paese agrigentino per cui ogni famiglia aragonese non può farne a meno.
Il “Taganu” viene preparato il pomeriggio del sabato Santo e consumato il lunedì dell’Angelo in mezzo ai prati dove è tradizione trascorrere la giornata. I suoi ingredienti a base di uova, carne tritata di vitello, tuma e pasta gli danno un delizioso profumo e un inimitabile sapore grazie anche all’utilizzo di aromi quali lo zafferano e spezie varie.
Contrariamente a quanto si possa pensare, il “Taganu” ha un apporto calorico abbastanza limitato: circa 179 Kcal/100 gr. Ricco di carboidrati e proteine, la preparazione del “Taganu” è considerata una vera e propria arte.
Noi di Scrivo Libero vi riproponiamo i segreti di questa “arte” grazie al video del “maestro” Cacciatore.