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Apertura Cronaca

Sparatoria al porto di Porto Empedocle: per la difesa non fu tentato omicidio

Si è svolta durante l’ultima udienza al Tribunale di Agrigento l’arringa difensiva degli avvocati dell’empedoclino James Burgio, accusato della sparatoria avvenuta il 21 luglio scorso al porto di Porto Empedocle ai danni di un pescatore e del cugino.

L’accusa per l’empedoclino è di tentato duplice omicidio poiché avrebbe esploso un colpo di arma da fuoco all’indirizzo del giovane pescatore, colpendolo alla coscia; subito dopo avrebbe rivolto l’arma verso l’armatore di un peschereccio tentando invano di esplodere ulteriori colpi. Solo il mancato funzionamento dell’arma avrebbe permesso a quest’ultimo di uscire indenne dai cruenti accadimenti.

James Burgio, come si ricorderà, fu fermato due giorni dopo l’agguato. Durante la requisitoria del pm Elena Manno si è sostenuto che il giovane sparò per uccidere e non per ferire le vittime. Diversa la tesi della difesa di Burgio che sostiene che il 26enne sparò solo per intimorire e non per uccidere. Secondo il pm, il colpo sparato ad una delle due vittime, avrebbe sfiorato l’arteria femorale rischiando la vita.

La richiesta dell’accusa è stata, come si ricorderà, di nove anni di reclusione poiché secondo il pm Burgio per uccidere e non per ferire le vittime.

L’avvocato Salvatore Pennica, davanti al gup del Tribunale di Agrigento, ha invece ribadito la volontà di non uccidere di Burgio. Ad avallare questa tesi, il fatto che fu esploso un solo colpo e che il pescatore colpito si recò ore dopo in ospedale dolorante ma cosciente.

La difesa ha così chiesto l’assoluzione di James Burgio e, in via subordinata la derubricazione del reato da tentato omicidio in lesioni aggravate dall’uso dell’arma, nonché l’esclusione dei futili motivi con il minimo della pena prevista.

Il processo riprenderà il prossimo 22 maggio per le eventuali repliche prima della sentenza.