Il ventiduenne era stato sorpreso, secondo l’accusa, all’interno di un istituto scolastico agrigentino intento a fornire dosi di hashish per alcuni grammi. Dopo la condanna in primo grado, inflitta con il rito abbreviato, in Appello è stata accolta la tesi difensiva secondo la quale vi era una modica quantità di principio attivo nella sostanza stupefacente e nessuno degli altri ragazzi avrebbe mai affermato di averla ricevuta.