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Siculiana, si scaldano i motori per le prossime amministrative: intervista al candidato Sindaco Peppe Zambito

Oggi è il 24 maggio, la data stabilita per lo svolgimento delle elezioni in diversi comuni siciliani, tra questi Siculiana che sta vivendo un particolare momento di agitazione a causa della riapertura del centro di accoglienza di Villa Sikania.
Incontriamo Peppe Zambito, uno dei quattro candidati a sindaco della cittadina agrigentina. Sposato e padre di due figli, docente e prossimo Dirigente Scolastico, appassionato di politica, già vicesindaco di Siculiana e segretario provinciale del PD ed attualmente componente dell’assemblea nazionale. Da sempre impegnato nella promozione di iniziative rivolte ai giovani e al sociale, è stato componente dell’ufficio di gabinetto del Ministero della Pubblica Istruzione, collaborando alla creazione di diverse reti tra scuole ed Enti pubblici e privati per la promozione di progetti sull’inclusione scolastica e la marginalità sociale.

Amante della scrittura è autore di diversi libri e ha vinto numerosi premi letterari; è Direttore Artistico di “KAOS Festival dell’editoria, della legalità e dell’identità siciliana” e del premio “Acamante e Fillide” manifestazioni di grande rilevanza regionale; attualmente è professore presso l’Accademia di BB. AA. di Agrigento, dove riveste anche il ruolo di responsabile delle attività artistiche.

D. Peppe Zambito, probabilmente si voterà in autunno, confermi la tua candidatura a sindaco di Siculiana o qualcosa nel frattempo è cambiato?

R. Il progetto che avevamo costruito rimane valido e si va avanti. Questi mesi di “sospensione” mi hanno ulteriormente convinto della necessita di dare una svolta al mio paese e personalmente non intendo sottrarmi a questa sfida.

D. Il tema dei migranti è tornato di attualità a Siculiana. La riapertura del centro di accoglienza di Villa Sikania è causaa di un malessere diffuso tra i suoi concittadini.

R. La questione pone diversi interrogativi che vanno oltre i nostri confini. Il primo è in merito all’intero sistema accoglienza, mi spiego, ho l’impressione che la gestione miri a non far parlare della problematica, a tenere tutto sottotono e a scaricare su poche realtà l’ospitalità dei migranti. Inoltre, tutto passa sopra la testa dei siculianesi e cosa assai grave che neanche il sindaco viene informato su quanto accade. Ciò è inaccettabile e incomprensibile. In ultimo siamo sicuri che questa “ospitalità” sia adeguata al rispetto delle donne e degli uomini che arrivano? Siamo sicuri che che vengano garantiti i livelli minimi di una degna qualità della vita a cominciare dagli aspetti sanitari?

D. In molti pensano che dietro ci sia anche una questione di razzismo.

R. Siculiana ha convissuto per anni con il centro di accoglienza senza che vi siano stati episodi di razzismo o altro. I momenti di tensione si sono verificati quando il numero dei migranti è aumentato in modo vertiginoso suscitando preoccupazione da un punto di vista della sicurezza. Pertanto, chiedo rispetto per una comunità che in questi anni ha dimostrato di essere accogliente e solidale. In moltissimi casi sono stati proprio i siculianese a promuovere l’integrazione in modo spontaneo, coinvolgendo gli ospiti della struttura in diverse occasioni, dalle feste religiose alla partecipazione a tornei sportivi, alla fornitura di indumenti e altri generi di prima necessità, all’inserimento di diversi bambini nella nostra scuola ecc. Il problema è che fa più notizia un piccolo episodio di razzismo piuttosto che tante azioni di solidarietà.

D. E allora cosa non ha funzionato?

R. Non ha funzionato e non funziona il sistema nel suo complesso. Non può funzionare l’idea che tutto venga deciso “dall’alto” e il problema venga scaricato su pochi e piccoli comuni. Non può funzionare la mancata comunicazione tra le Istituzioni: Ente locale – Prefettura – Questura per ricercare insieme soluzioni. Non può funzionare se il malessere dei cittadini viene bollato semplicemente come razzismo perché vuol dire che non abbiamo capito nulla. Va recuperata la capacità di ascolto. In un momento difficile per tutti, tra la preoccupazione dal punto di vista della salute, la mancanza di lavoro e una difficile ripartenza delle attività, com’è possibile non comprendere il disagio e le paure dei siculianesi? Com’è possibile non capire che è necessario fornire adeguate rassicurazioni per evitare che questo malessere diffuso possa innescare situazioni di maggiore conflitto?

D. L’ultimo episodio riguarda un tunisino sfuggito al controllo delle forze e dell’ordine rifugiandosi un giardino privato.

R. Un fatto gravissimo. Inaccettabile. Un episodio che ha evidenziato la fragilità del sistema. La situazione dopo i primi arrivi e qualche momento di tensione sembrava tranquilla. Le rassicurazioni del Prefetto e il sistema di controllo avevano placato gli animi. Perché un gruppo di tunisini che non accettano la sistemazione sulla nave “Moby Zaza” protestano e vengono “accontentati” con il trasferimento a Villa Sikania alimentando nuove paure e riaccendendo focolai di protesta? Era così difficile comprendere che questa scelta avrebbe creato reazioni e nuove proteste? Possibile che non c’erano altre soluzioni? Possibile che non esistano altre strutture per garantire una migliore distribuzione sul territorio? E’ pensabile che tutto ciò accada senza che il sindaco ne sia a conoscenza e possa esprimere il proprio punto di vista? Io credo di no. Considerando l’aumento degli sbarchi nel periodo estivo si rischia che la struttura diventi un “deposito” di essere umani con numeri che potrebbero lievitare vertiginosamente.

D. Non ha paura di essere accusato di razzismo?

R. Chi mi conosce sa perfettamente come la penso. I migranti sono persone e non numeri, ad esempio un’accoglienza diffusa assicurerebbe una vera integrazione e una maggiore sicurezza per tutti.

D. Ma lei è del PD, partito di governo…

R. Da sindaco non sarò il sindaco del PD ma di tutti i siculianesi con il preciso dovere di ascoltare tutti e l’impegno di fare le scelte più giuste per Siculiana. La mia storia, la mia esperienza, le mie idee mi aiuteranno ad amministrare al meglio, avendo ben presente l’interesse della comunità che rappresento. Chiederò a giorni un incontro con il ministro Provenzano perché è del mio partito e perché da siciliano conosce bene non soltanto la problematica, ma anche le difficoltà della nostra terra. Rappresenterò a lui e, visto il periodo di pandemia, anche al ministro della salute Speranza, la questione e mi aspetto ascolto e soluzioni concrete.

D. E se non dovessero dimostrare disponibilità?

R. Le conosco come persone attente e disponibili. In caso contrario valuterò personalmente cosa fare.

D. A breve si riunirà il Consiglio Comunale per affrontare la questione, cosa si aspetta?

R. Responsabilità e unità su una problematica che riguarda tutti. Non è il momento di propaganda, di facili strumentalizzazioni e soprattutto mi auguro che la politica si riappropri del proprio ruolo e non venga vista come capace di sole “chiacchiere”. Darò il mio contributo affinché si arrivi all’approvazione di un documento condiviso che rappresenti le ragioni della nostra comunità e serva per aprire un confronto con le altre Istituzioni coinvolte. Personalmente sono disponibile a far parte di una delegazione che, insieme al Sindaco, si faccia portavoce della situazione e si impegni a ricercare soluzioni ad Agrigento, a Palermo e a Roma. Siculiana deve poter guardare con fiducia al proprio futuro, altrimenti rischiamo di rimanere prigionieri dentro un dibattito, seppur importante, sul tema dei migranti e di perdere di vista ciò che serve al nostro comune affinché finalmente esca dalla precarietà socio-economica e si incammini verso un futuro di vero sviluppo. Siculiana ha le potenzialità e soprattutto lo merita.