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Politica

Sicilia: va in fumo la riforma sulle Province.

arsNulla di fatto all’Ars chiamata oggi all’atteso voto di riforma delle province. Con l’approvazione di uno degli emendamenti dell’opposizione che abrogava l’art. 1, ovvero quello che creava i Liberi Consorzi, nei fatti è venuto meno tutto l’impianto su cui si basava la riforma sul riordino delle Province in Sicilia.

Dopo più di due anni dalla scadenza dei mandati elettorali, il governo di Rosario Crocetta accusa oggi un duro colpo che sicuramente avrà delle ripercussioni sulla maggioranza di governo.

Quanto è accaduto – afferma il presidente della Regione Crocetta – riguardo al ddl sulle Province, è semplicemente allucinante. Di fatto si lascia nel limbo la sorte di enti e incrementa le preoccupazioni dei dipendenti delle province che non riescono a comprendere quale sarà il loro futuro. La Regione non può essere l’ultima trincea della conservazione, le province sono state abolite in tutta Italia e lo Statuto speciale deve servire ad accelerare le riforme, non a rallentarle. Spero che per qualcuno, anche questa volta, non sia occasione per attribuire al governo della Regione responsabilità che non ha, rispetto al voto parlamentare. E spero che qualche accanito critico, prenda atto dello iato profondo che c’è tra la richiesta che viene dalla società rappresentata dalla proposta fatta dal governo e una parte del Parlamento che non vuole cambiare nulla, per impedire che ci sia quel processo di sviluppo e crescita che la Sicilia merita. E’ una pagina brutta della storia di un Parlamento che negli ultimi due anni ha mostrato coraggio nel cambiamento e che, in questo caso, vuole mantenere enti intrisi di sprechi. Concordo con il segretario Raciti, occorre subito un vertice di maggioranza. A minuti – conclude il governatore siciliano – incontrerò il presidente dell’Ars e subito dopo i capigruppo della maggioranza. Il voto di oggi è una scelta di grande irresponsabilità”.

Il ddl cede all’emendamento votato dal Movimento 5 Stelle, dal centrodestra e da ben sette franchi tiratori.

Sul voto di oggi è anche intervenuto il deputato del Ncd ed ex presidente della Provincia di Agrigento, Vincenzo Fontana che ha affermato: “Il Governo ha dimostrato tutta la sua fragilità e il suo senso di irresponsabilità, Crocetta ha venduto fumo urbi et orbi, millantando risparmi, tagli e riforme, invece il risultato politico per questo esecutivo è disastroso.Abbiamo assistito a un valzer di demagogia, di stop and go, che hanno solo creato ansia ai lavoratori delle Province, immobilismo e pochi servizi per i territori, perché si è voluto strombazzare un ddl che è nato malissimo e non ha visto neanche il primo vagito. Avevamo provato a dissuadere il governo in questa azione irresponsabile, provando a trovare sulle criticità un passaggio in commissione per le troppe lacune che presentava la non riforma, dai compiti, alle competenze,alla elezione diretta dell’organo di indirizzo politico, all’utilizzo del personale e delle partecipate: nulla! Hanno solo cercato, con un’azione di marketing politico, di rappresentare la Sicilia come laboratorio politico e di riforme, azione miseramente fallita con conseguenze ora da verificare. C’è una Sicilia in ginocchio, con problemi serissimi per chiudere bilancio e finanziaria e da due anni il Governo non ha saputo dare un impianto serio a una riforma che, anche se necessaria, andava governata e gestita in maniera condivisa e con costrutto.Conti alla mano la stessa maggioranza ha voltato le spalle a Crocetta, domani dovremo approvare una leggina per prorogare lo stato commissariale negli stessi enti, un’altra pezza che si mette a una ferita che sta lasciando cicatrici ovunque”.

A Fontana fa eco il capogruppo del Partito dei Siciliani – Mpa, Roberto Di Mauro: “Questa bocciatura è un fatto di grandissima rilevanza politica, che può forse rappresentare un punto di svolta perché finalmente si apra un tavolo di confronto e dialogo vero fra il Governo, la maggioranza e tutta l’opposizione parlamentare per trovare una soluzione politico istituzionale che risponda davvero all’esigenza di ridurre e razionalizzare la spesa ed allo stesso tempo permetta una migliore e più efficiente gestione delle risorse”.

La verità – prosegue Di Mauro – è che ancora una volta si è consumato uno scontro pesantissimo fra il Presidente Crocetta e quella parte del PD che vorrebbe mantenere in vita le Provincie in vista della tornata elettorale, magari offrendo e promettendo tanti posti di sottogoverno ed incarichi di secondo livello.
Quello arrivato in Aula era infatti un DDL molto diverso dagli annunci del Presidente, che vertevano su una riforma degli organismi intermedi e sul voto di genere”.

Oggi intanto ci sarà il voto in Aula per la proroga dei commissari.