Sicilia: ultima d’Europa, con il 55,3% di famiglie a rischio povertà
Brutte notizie sul fronte povertà in Sicilia. Secondo lo studio effettuato da Confindustria, più della metà dei siciliani sono “a rischio esclusione sociale”, e il dato ammonta ad una percentuale che risulta essere più del doppio della media europea.
La Sicilia, in parole povere è ultima d’Europa, visto che ben il 55,3% delle famiglie è a rischio povertà. Secondo le elaborazioni di Confindustria un cittadino europeo su quattro (24,5 per cento) è a rischio povertà. In tutto sono 122,6 milioni le persone che nel Vecchio continente hanno un reddito pari o inferiore al 60 per cento del reddito medio dei propri compatrioti o soffrono una forte deprivazione materiale o vivono in una famiglia dove in media gli adulti lavorano meno di un paio di mesi l’anno. I dati, riferiti al 2013 (gli ultimi disponibili), evidenziano come in come in 5 anni di crisi la fetta della popolazione più disagiata sia crescita del 4,3 per cento.
In Italia le cose vanno ancora peggio: le persone a rischio povertà superano i 17 milioni, vale a dire il 28,4% della popolazione. Una percentuale che arriva, però, a toccare punte del 55,3% in Sicilia, la regione con la quota più alta tra tutte quelle europee. In tutto il Meridione la percentuale è del 33 per cento. A far schizzare in alto il rischio, spiega il Csc, è stata la crescita della quota di chi si trova in situazione di forte deprivazione materiale: il 12,4% della popolazione italiana nel 2013, in aumento di 5,6 punti percentuali rispetto al 2007. Nelle regioni del Sud la percentuale di coloro che soffrono una condizione di deprivazione materiale è di 8,5 punti percentuali superiore alla media del paese (20,9 per cento). Questi dati sono ancora più allarmanti se si considera di pari passo con l’aumento dei poveri, in Italia, è diminuita la mobilità sociale, già bassa nel confronto internazionale.
Una situazione che, avverte il Csc, può “rallentare la crescita”.
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